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L'opinione/2: "Il discorso sulla libertà è sempre attuale"

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Il discorso sulla libertà è sempre attuale. Lo è soprattutto nei momenti di crisi determinati dall’oppressione o dall’abuso della stessa libertà.


di Giampaolo Brencio
Oggi il momento critico è caratterizzato dall’abuso, ai limiti dell’anarchia. Che cosa non è contestato,che cosa non si pretende oggi in nome della libertà e che cosa non si dissolve delle strutture portanti della convivenza sociale e della stessa libertà personale?L’ultimo slogan è quello del potere alle masse. Non al popolo, nemmeno più alla classe operaia ma alle masse cioè all’irrazionalità, alla passione, quasi si direbbe alla fisicità della Società più o meno scatenata. Bisogna dunque riprendere il vecchio discorso sulla libertà magari in dialogo con tutti quelli che lo fanno sia liberali, esistenzialisti, cattolici, ecc. C’è chi considera la libertà come un assoluto o come una meta da conquistare con la vittoria sulle alienazioni dell’uomo o come una condizione dell’esistenza umana scissa da ogni ideale. Però è importante capire che la libertà non si può concepire senza la persona che la vive. Ma la persona è un essere che pensa e che si muove secondo certi pensieri e principi pertanto il vero problema della libertà è il suo rapporto con la verità (coscienza). Che cos'è la coscienza? E’ un atto di giudizio sulla conformità tra le azioni e la norma intesa come la “legge del bene”. Il bene è l’attuazione piena dell’essere cioè l’uomo. Ma dove avviene questa attuazione? Nell’uomo stesso o fuori? Chi può illudersi anche solo in base all’esperienza personale e alla testimonianza storica che l’uomo sia e possa essere esaustivo della totalità di vita, di perfezione a cui tende? Il fine ultimo è da riporre in Dio, bene infinito. Dunque la legge viene da Dio, suprema verità. La coscienza riflette questa legge come giudizio soggettivo. La libertà non è dunque un assoluto ma una soggettività incondizionata. Essa risponde ad un appello e dunque esige una verità ma questa verità viene dall’interno e in questa interiorità della verità che è appunto atto di coscienza,consapevolezza,è la grandezza della persona.Nella vita spesso dobbiamo scegliere ma non basta scegliere, bisogna sapere che cosa si sceglie,qui è il centro di gravità della libertà. Non basta scegliere per essere liberi ma bisogna impegnarsi,disporsi, darsi, aderire a dei valori. I valori però non sono solo personali come nessun uomo è un’isola. La libertà perciò non isola gli uomini e non genera anarchia. E’ in armonia con le leggi della socialità e della comunione e sotto questo aspetto dei rapporti tra gli uomini nella società trova la verità nel bene comune. E da questa concezione derivano alcune conseguenze pratiche: 
1. la contestazione delle false libertà 
2. il progetto di una società che permetta alla libertà di svilupparsi secondo le esigenze del bene comune. 
E’ un’azione che arriva alla persona come un’esigenza assoluta di dignità e di perfezione. Il Vangelo ci offre tre principi su cui fondare il codice morale che permette all’uomo di calare la verità nella libertà: 
a. bisogna cercare prima di tutto il regno di Dio. 
b. l’uomo vale più delle cose. 
c. che cosa vale all’uomo conquistare tutto il mondo se poi perde la vita? 
Ecco perché dal messaggio cristiano proviene una concezione della persona,della libertà e della società che, attuata, aiuta l’uomo a vivere “in spirito e verità”.

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