Il 24/4, sulla pista reatina del Raoul Guidobaldi”, Chiara Gherardi si pigava sui blocchi di partenza della sua prima gara stagionale all’aperto, i 300. Al traguardo era prima la nigeriana nata in Italia Maria Benedicta Chigbolu, quattrocentista olimpica di Rio nella nostra staffetta, ventinovenne, in 37” 21. Seconda era Chiara Gherardi, diciassettenne, in 38”31.
di Pierluigi Starace
Credo che raramente un secondo posto sia stato onorato da tante annotazioni in genere riservate ai soli vincitori. Prima fra tutte quella che quel 38”31 è il nuovo record italiano “under 18”, che ne scalza uno tra i più longevi, nientemeno che del 27/7/1981, della friulana Nevia Pristino, sempre sulla stessa pista. Poi che, ovviamente, Chiara è stata la prima della propria categoria. Finalmente che, a quanto mi risulta, Chiara ha battuto il proprio record personale sulla distanza, del 9/10/ 2016, 39”74, di ben un secondo e 51 centesimi. Riprendo qui un mio raffronto, sempre a proposito di Chiara e dei 300, risalente al 2016, quello con gli ultimi 300 di Ron Delaney sui 1500, alle olimpiadi di Melbourne. Scrivevo nel 2016 che Chiara, col suo 39”7, s’era molto avvicinata al 38”8 con cui il formidabile atleta irlandese, ancora indietro al passaggio ai 1200, aveva poi risucchiato tutti gli altri. Adesso Chiara mi obbliga a scrivere che, col suo 38”31, lo avrebbe superato nettamente. Ma forse l’osservazione più interessante è quella del mantenimento, da parte di Chiara, d’un “compasso” esteso, ad un livello d’eccellenza, dai 60 ai 300 metri, fenomeno del tutto inusuale. Impossibile qui non ricordare quanto della capacità esplosiva nelle distanze brevi e quanto della progressione armoniosamente travolgente in quelle più lunghe sia dovuto all’infaticabile, intelligentissima, appassionata assistenza di Alberto Colazingari, che, dai primi inizi ad oggi non l’ha mai trascurata. Dal 29/4 al 2/5 Chiara è a Rubeira (Modena) per provare nelle staffette della nostra nazionale under 18. Speriamo di vederla esplodere anche in questa veste, che la potrebbe portare ad allargare ancora di 100 metri il suo “compasso”, portandolo fino ai 400.