Il saggio “L’utopia sostenibile”, scritto dal portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini e pubblicato da Editori Laterza, affronta le ragioni, le caratteristiche e gli obiettivi di un’utopia sostenibile.
Velletri 2030
Non si tratta, però, di un “libro dei sogni”, come afferma l’autore nell’opera, poiché “accanto all’evidenza sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e ai presupposti teorici di un approccio alternativo, sono state indicate proposte molte concrete su come aiutare l’Italia ad affrontare le sue tante debolezze e a spostarsi su un sentiero di sviluppo sostenibile”. Con questo saggio ritorniamo a occuparci dell'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo e della necessità di sostituire l'Indice PIL (Prodotto Interno Lordo) comunemente usato come indice di crescita e di benessere di una Comunità con un Indice di Sviluppo Inclusivo, come suggerito dal Rapporto del World Economic Forum "The Inclusive Development Index 2018" pubblicato recentemente. L’Indice di Sviluppo Inclusivo è alla base di un modello di crescita che pone le persone e gli standard di vita al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche. Enrico Giovannini contrappone il nuovo modello della sostenibilità, caratterizzato dall’interdipendenza tra fattori economici, ambientali e sociali, a quello tradizionale dell’economia lineare, illustrando anche modi alternativi di misurare il benessere di una Comunità. Giovannini individua tre ingredienti fondamentali per realizzare lo sviluppo sostenibile: tecnologia, governance e cambiamento di mentalità. Il cambiamento di mentalità, inteso come trasformazione della cultura e soprattutto dei modelli con cui si interpreta la realtà, è il problema più complesso e più difficile da risolvere. Questo perchè siamo animati da sentimenti che ci spingono a voler tornare ad un passato impossibile da replicare. Un ruolo fondamentale lo gioca la scuola. Portiamo i concetti di sviluppo sostenibile dentro i programmi scolastici. La speranza di trasformare l’utopia sostenibile in realtà forse non è ancora molto visibile per il grande pubblico e i politici, ma per fortuna il cambiamento sta avvenendo in tante persone, soprattutto nei più giovani. A parere di Velletri 2030 gli ingredienti tecnologia e governance richiedono un ripensamento del concetto di "Smart City", da coniugare con il termine "Smart Community". L'Amministrazione uscente agli inizi del suo mandato ha promosso una valida esperienza nel campo della "Smart City". Velletri 2030 si aspetta che la prossima Amministrazione promuova delle iniziative nel campo della "Smart Community", anche se per adesso nessuno dei candidati ne parla. Si assume per scontato un intervento tecnologico per fare in modo che tutti i servizi verso la Comunità (riscaldamento edifici pubblici, trasporto locale, illuminazione pubblica, controllo del territorio, .....) siano gestiti in maniera ottimale, sinergica e interoperabile. Per quanto riguarda la governance, nel tentativo di portare al centro la qualità della vita del cittadino, il concetto di "Smart Community" dovrebbe includere un insieme coordinato di interventi che fanno uso della tecnologia web con l’intento specifico di stimolare la Comunità a condividere informazioni ed esprimere le proprie idee su come migliorare la qualità di vita nel proprio quartiere e fornire un riscontro sulla efficacia e l’efficienza dei servizi urbani erogati dalle municipalità, favorendo così il dialogo cittadino - amministarzione e l'accesso ai servizi erogati via internet. L’obiettivo è di favorire la capacità dei cittadini e dei diversi erogatori di servizi nella partecipazione alle decisioni e al governo della Comunità, nonché nella progettazione e nella realizzazione di servizi di comunità, anche al fine di abbattere l’impatto ambientale e sociale nell'ottica di uno sviluppo sostenibile. In sintesi, sarà responsabilità dell'Amministrazione mettere in campo tutte le iniziative di "Smart Community" affinche la Comunità evolva attraverso un processo che intenda favorire l’impegno e il coinvolgimento dei cittadini integrando aspetti sociali, tecnologici e gestionali.