L'artista Raffaele Quadri ha scelto di mettersi in cammino sui sentieri dell'anima insieme alla sua Icona dell'Abbraccio che diventa Abbraccio itinerante, nella convinzione che uscire da se per andare incontro all'altro sia I'unica via da percorrere.
E' nata cosi l'idea di portare l'Abbraccio in giro per l'Italia, in spazi sacri come in luoghi laici, ovunque questo possa rispondere alla domanda di orizzonte dell'uomo. Quel volto di Uomo in croce diventa il Volto di un Amore disarmato e disarmante, le braccia di quel crocifisso non sono inchiodate ad una tavola ma inaspettatamente accoglienti e libere di abbracciare. Nell'Abbraccio Raffaele Quadri si esprime infatti attraverso i paradossi e le sproporzioni fisiche armonizzandole con la materia sulla quale le realizza: 6 artista in dialogo tra mondo naturale e soprannaturale. II suo lavoro si concentra da qualche anno metodicamente sul movimento dell'abbraccio e sugli sguardi. Le tavole antiche su cui lavora (nel numero di 7) sono legate fra loro da vecchi cardini e la sensazione che se ne ricava 6 proprio quella di sentirsi abbracciati, di "scardinare" l'idea stessa di Crock fisso proponendo una dinamica dell'Amore vivo e avvolgente che sembra aver già superato la fissità del momento nell'eternità del tutto possibile. In questa nuova consapevolezza l'artista si sente chiamato a condividere la buona notizia ed it percorso da personale diventa comunitario. Ecco ciò che conta in ultima analisi: lasciar entrare Dio. Ma lo si può lasciar entrare solo la dove ci si trova, e dove ci si trova realmente, dove si vive, e dove si vive una vita autentica. Se instauriamo un rapporto santo con il piccolo mondo che ci 6 affidato, se, nell'ambito della creazione con la quale viviamo, non aiutiamo la santa essenza spirituale a giungere a compimento, allora prepariamo a Dio una di-mora nel nostro luogo, allora lasciamo entrare Dio." (M.Buber 11 Cammino dell'uomo).
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