Esponente del Movimento Popolare per Velletri e Assessore al Bilancio del Comune di Velletri, la dottoressa Marilena Ciarcia ha rilasciato un'intervista alla nostra testata per parlare delle imminenti elezioni e del lavoro svolto negli ultimi cinque anni in qualità di titolare di deleghe fondamentali per la macchina amministrativa.
Marilena Ciarcia, dopo cinque anni alla guida di un assessorato difficile come quello al Bilancio, può fare un bilancio dell’attività svolta? Quali sono i risultati più importanti?
L’Assessorato al Bilancio è sicuramente un assessorato che dà poca visibilità ma è indubbiamente quello più importante e che tiene le fila di tutta l’attività comunale. Sono stati anni difficili perché legati al post dissesto finanziario e al mancato rispetto del patto di stabilità nel 2015 ma, grazie al duro lavoro degli uffici del settore finanziario, mi ha portato tante soddisfazioni. Prima fra tutte l’essere stati tra i primi Comuni d’Italia che hanno aderito nel 2014, in via sperimentale, al nuovo sistema contabile dell’armonizzazione degli Enti Locali circostanza che ci ha portato dei bonus finanziari. Inoltre abbiamo raggiunto un ottimo indice di tempestività dei pagamenti, infatti la legge prevede pagamenti entro 30 giorni dalla scadenza delle fatture mentre il Comune di Velletri, grazie al grande sforzo degli uffici che sono ormai sotto organico, paga i fornitori dopo una media di 8,63 giorni. Abbiamo abbassato l’aliquota IMU dal 10,60 al 9,60 e, aderendo ai canoni concordati, una cosa in cui ho creduto molto, si gode di una aliquota agevolata dell’8,60. Questo ha incentivato i proprietari di immobili ad affittare le case da adibire ad abitazioni a canoni calmierati e a sconfiggere l’affitto “a nero”.
Banalmente, e per fare una domanda non tecnica ma pratica, come stanno i conti del Comune di Velletri?
Come dicevo, chiudere il dissesto finanziario ci ha costretto a dirottare, giustamente, gran parte delle risorse al pagamento dei fornitori che non avevano aderito alla proposta transattiva fatta dall’Organismo di Liquidazione negli anni 2009-2014. Appena chiuso il dissesto dovevano essere ancora pagati 189 fornitori per un totale di 22.548.708 euro, mentre al 31 dicembre 2017 le posizioni ancora da chiudere sono 73 per un importo totale di 4.881.850 euro. Non abbiamo mai chiesto anticipazioni di liquidità al tesoriere e non abbiamo chiesto nuovi mutui ma estinto quelli precedentemente stipulati ad eccezione di un finanziamento appositamente erogato ai Comuni dissestati. Molte opere pubbliche sono state realizzate con fondi europei o regionali e questo ha permesso di utilizzare le entrate comunali per servizi alla cittadinanza. Purtroppo le risorse sono sempre di meno, vuoi per le minori risorse che il governo centrale eroga ai Comuni, vuoi per le minori entrate derivanti dalla insolvenza dei cittadini che, sempre più in difficoltà, non riescono a pagare le imposte comunali. Per venire incontro a queste ultime esigenze si è puntato molto sulla concessione di rateizzazioni e, aderendo alla rottamazione, molti contribuenti si sono messi in regola per precedenti morosità ottenendo l’abbattimento delle sanzioni.
Alla luce del percorso amministrativo, lei e il Movimento Popolare per Velletri avete deciso di supportare la candidatura di Orlando Pocci a Sindaco aprendo ad un confronto con la coalizione. Questa scelta da cosa è dettata e cosa vi ha indotto a dare fiducia al candidato e al progetto?
L’Assessore Pocci si è dimostrato in questi ultimi dieci anni una persona competente e pronta ad ascoltare le esigenze dei cittadini. A nostro avviso è pronto a guidare la nostra città perché ha acquisito molta esperienza di governo, ha il senso del dovere, svolge il suo ruolo con passione e devozione. E’ caratterialmente diverso dal Sindaco Servadio e questo potrebbe giocare a suo favore.
Parentesi Regionali: qual è lo scenario che si profila per le elezioni in Lazio? Secondo lei, come recitano i sondaggi, Zingaretti è il favorito oppure potrebbe esserci una sorpresa?
A parer mio Zingaretti è il favorito e questo perché il centro destra si schiera diviso e contrapposto, si veda la polemica tra Parisi e Pirozzi.
Il 4 marzo si voterà anche per le Politiche, ove la situazione appare più complessa. A suo avviso si ripresenterà una situazione di ‘ingovernabilità’ oppure vi sarà la vittoria di uno schieramento? In tal senso, lei si riconosce in qualche movimento o partito a livello nazionale, fermo restando il suo ruolo ‘tecnico’ come esponente di MPV in città?
Per le Politiche la situazione è più complessa, la gente è stanca delle promesse e delle scaramucce tra i vari partiti. Vuole serietà ma anche esperienza. Spero vivamente che ci sia una grande corsa alle urne e che gli italiani facciano scelte ponderate e non legate a forme di protesta.
La campagna elettorale anche a Velletri è entrata nel vivo. Cinque anni fa Servadio, anche grazie al supporto del MPV, riuscì a vincere al primo turno. In virtù delle attività svolte da questa amministrazione comunale, secondo lei Pocci può puntare alla vittoria subito o dovrà passare dal ballottaggio?
Spero che Pocci vinca al primo turno per evitare che ci sia il gioco degli apparentamenti che fanno salire sul carro di vincitori chi si è candidato a Sindaco solo per potersi assicurare un posto in consiglio comunale grazie ai voti delle persone inserite nelle proprie liste di appoggio. Invito, a tal proposito, i cittadini che si accingono al voto a controllare le ore di presenza in Consiglio Comunale di molti Consiglieri, pressoché assenti durante il 90% delle sedute consiliari e che però sono presentissimi sui social network sferzando colpi a destra e a manca.
La coalizione a sostegno di Pocci si sta delineando lentamente, mentre dall’altra parte Giorgio Greci è partito con due anni di anticipo e anche le liste di Casapound si sono presentate alla città. Ribadita più volte la natura civica di Greci, lei crede che il centro-destra alla fine convergerà su un proprio candidato con i propri simboli oppure non figurerà all’appuntamento elettorale?
Giorgio Greci è partito con un anticipo a mio parere esagerato: all’inizio aveva il presunto appoggio di tutto il centro destra ma, mano a mano che si avvicinano le elezioni, molti si stanno distaccando e la sensazione è che il centro destra anche questa volta avrà molti candidati, ne conto almeno quattro. Certamente Greci ha molte “volpi” intorno e non escludo delle sorprese dell’ultimo momento, per lui molto spiacevoli. Un ruolo fondamentale ce l’ha Forza Italia che attualmente risulta diviso in due correnti una a favore di Greci e l’altra contro.
Il Movimento Popolare per Velletri è una formazione civica. In molti dicono che per le Comunali prossime saranno proprio le liste civiche a fare da ago della bilancia. A riguardo qual è la sua opinione, e soprattutto le liste civiche sono davvero civiche oppure di fondo hanno un orientamento politico che si richiama agli schieramenti e ai partiti tradizionali?
La nostra lista è stata fondata da persone provenienti dal centro destra che, non sopportando più i modi di fare “dittatoriali” e poco democratici si sono allontanati appoggiando Servadio perché persona capace, determinata e onesta. Successivamente si sono avvicinate alla lista persone che non erano mai state legate a schieramenti politici e che di fatto hanno reso l’MPV una vera lista civica.
Quali sono le priorità che il MPV ritiene urgenti da affrontare una volta rinnovati Giunta e Consiglio?
Ritengo fondamentale la lotta all’evasione che permetterà l’abbassamento delle imposte. Molto abbiamo fatto ma la strada è ancora lunga. Bisognerà rivedere la posizione dell’IMU sui terreni edificabili dovuta oggi anche da quei privati che non hanno mezzi finanziari per costruire e che purtroppo subiscono l’IMU elevata. Attenzione particolare all’arredo urbano, ai giardini e alle strade e ad un maggiore sfruttamento dei parcheggi fuori centro storico.
Si chiuderanno dieci anni di governo di Fausto Servadio. In molti lo hanno criticato, altri lo hanno osannato attribuendogli il merito di aver cambiato la città. Lei, da assessore in carica, che rapporto ha con il Sindaco e quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?
All’inizio lo sentivo nei miei confronti prevenuto e diffidente, come dargli torto considerando che fino a qualche mese prima ero in opposizione. Pian piano ho ottenuto la sua fiducia, in molte occasioni mi ha difeso e sono stata un “suo” assessore per cinque anni, il suo intero secondo mandato. Certamente ha un carattere autoritario e determinato ma questa è stata la sua forza; non è diplomatico e non fa mai un complimento. Se ti deve rimproverare lo fa senza remore e senza mezzi termini e forse anche questo è un suo pregio, non un suo difetto. Ho imparato ad apprezzarlo ogni giorno sempre di più perché dotato di una intelligenza brillante e di un intuito fuori dal normale: sicuramente ha una marcia in più.
Se dovesse, invece, valutare l’operato della Giunta a livello globale, dove è stata più carente (tra le tante critiche c’è la mancanza di comunicazione, ad esempio) e deve quindi migliorarsi e dove invece ha dato il meglio di sé?
Con tutti i componenti della Giunta ho avuto un ottimo rapporto, molte volte potevamo avere maggiore comunicazione e intesa tra di noi ma questo non ha portato assolutamente a dissapori o malintesi. Probabilmente se fossi stato assessore 15 anni fa non avrei svolto il mio ruolo con la stessa tranquillità di oggi; ricordo a me stessa che l’assessore al bilancio negli anni passati non durava più di due anni perché spesso colto da malori o stati conclamati di ansia e di stress.