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L'angolo del computer: le Fake News

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Notizie false, quasi sempre con l’intento di perorare una causa, dilagano sempre più tra i social network contagiando anche giornali e telegiornali: come difendersi?

di Stefano Ruffini
Non è così difficile identificare una “bufala” da una notizia vera perché spesso le “fake news” hanno caratteristiche che fanno facilmente sospettare. Come prima cosa bisognerebbe controllare le fonti in modo da scoprire la sorgente che deve essere veicolata perlomeno da un sito conosciuto e con una buona reputazione, anziché da un sito contenente solo notizie “sensazionali” magari con una grafica elementare o un sito fortemente politicizzato o di tendenze estreme. E’ molto importante reperire anche la data della notizia in modo da collocarla correttamente nel contesto descritto. Siti amatoriali, blog e social network non filtrano quasi mai le notizie e quindi non sono attendibili e, a questo proposito di fronte ad una notizia-bomba, è consigliato ricercare sulla rete quale altri articoli ha postato l’autore. Per ultimo leggere sempre con attenzione tutto perché succede che, per rendere accattivante una news, il titolo non rispecchi per nulla il resto dell’articolo. Per non alimentare “catene di Sant’Antonio” fuorvianti ed odiose non bisognerebbe mai condividere una notizia, soprattutto se clamorosa, prima di averla verificata: si eviterebbero molte figure “tapine”! Le fake news sono sempre esistite. I Greci e i Romani mettevano in giro voci o documenti “tarocchi” per promuovere o far fuori personaggi importanti, la Chiesa per legittimare i propri possedimenti falsificò un testo in cui l’imperatore Costantino affermava la giurisdizione dello Stato Pontificio, la prima crociata fu motivata dalle false notizie delle terribili persecuzioni dei cristiani in Siria, la guerra del Vietnam sul falso attacco di una nave statunitense o l’affermazione, atta ad alimentare l’odio per gli inglesi durante la guerra d’indipendenza americana, che quest’ultimi pagassero i pellerossa per gli scalpi che riuscivano ad ottenere uccidendo i coloni. Poi ci sono le voci sulle presunte vite di personaggi famosi: Hitler avrebbe vissuto in Sud America molto dopo la fine della guerra, Elvis Presley, Michael Jackson e Anastasia Romanov sarebbero vivi mentre venne annunciata l’infondata uccisione di Napoleone per far decollare artificiosamente la borsa inglese, per arrivare ai giorni nostri dove si legge di immigrati che vengono ospitati in hotel a 5 stelle con stipendi da favola o gli assurdi studi scientifici sulle scie chimiche e false scoperte in campo medico; poi c’è un’intera saga riguardante i complotti. Un metodo abbastanza veloce per un controllo è verificare che qualcuno abbia fatto un’indagine seria sulla notizia; a questo proposito ci sono alcuni siti affidabili che se ne occupano come quelli “storici” di Paolo Attivissimo, un’istituzione in questo campo: http://www.attivissimo.net/ , https://bufalopedia.blogspot.it/ oppure altri sorti successivamente ma ugualmente molto validi come https://www.bufale.net/ .

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