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FondArC, il Direttore Claudio Micheli fa il punto e traccia la rotta per il 2018: "Proseguire e migliorare"

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Un 2017 pieno di iniziative culturali per la città di Velletri. Molte di queste sono state patrocinate dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, che gestisce il polo dell'ex Convento del Carmine e il Teatro Artemisio. Nonostante alcuni scetticismi iniziali, la programmazione è entrata nel vivo e il Direttore Artistico, Maestro Claudio Maria Micheli, si è soffermato proprio sulle attività in essere, oltre a quelle già svolte, per tracciare sulle colonne di Velletri Life una sorta di bilancio dell'anno appena trascorso.

di Rocco Della Corte

Dopo un 2017 ricco di iniziative, quali sono stati i momenti più importanti nella programmazione della Fondazione da Lei diretta e come giudica la risposta del pubblico, sia in termini di partecipazione che di gradimento? 

Come lei ha ricordato il 2017, anno di partenza della Fondazione, è stato ricco di appuntamenti e di eventi già presentati dalla Direzione Artistica nella conferenza stampa del mese di Febbraio. Tra gli altri la nascita del Coro dei Ragazzi “FondarCanto”, il Premio Nazionale "Achille Campanile", la rassegna Velletri Libris in collaborazione con la Mondadori Bookstore Velletri-Lariano, la Stagione di Prosa al Teatro Artemisio ed altro. Naturalmente la stagione concertistica all’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica in collaborazione con l’Associazione Culturale Colle Ionci, il corso di recitazione in collaborazione con il Teatro della Luce e dell’Ombra, il convegno di studi nazionale su Giorgio Bassani con l'Associazione Memoria '900, in questi giorni la mostra su Juana Romani con l’Accademia d’Arte di Roma e il Comune di Velletri. Potrei andare avanti ancora con tanti convegni, conferenze, presentazioni di libri, il Velletri Book Festival, mostre, saggi, concerti, uno su tutti quello della prima data del Banco del Mutuo Soccorso al Teatro Artemisio, ma anche la serata Luigi Tenco con Memoria ‘900, il giurista Michele Ainis, Giuseppe Ayala, o attori come Michela Cescon, Amanda Sandrelli, Anna Galiena, Paola Gassman, Lello Arena… senza scordare la stima e l’appoggio di artisti internazionali quali Claudio Marini e Sergio Gotti. Spero di non dimenticare nessuno. La risposta del pubblico è stata assolutamente positiva e, considerando che la Fondazione non ha nemmeno un anno di attività, tra tutti gli eventi credo che l’affluenza ad oggi sia stata di circa 18/20.000 presenze tra il Teatro e la Casa delle Culture. Sono numeri importanti. 


Nel 2018 quali sono i progetti in cantiere tra conferme di eventi già proposti, rispetto a quanto visto nell’anno passato, e nuove idee da mettere in campo? 

Sicuramente le stagioni teatrali e concertistiche proseguiranno, come il Premio Nazionale Campanile che in questi giorni con il gruppo degli addetti ai lavori si sta perfezionando in funzione dell’esperienza maturata fin qui. Ci saranno poi altri appuntamenti culturali ed incontri con autori, mostre, master di canto e invito all’Opera. Vorrei inoltre creare verso l’estate l’evento del "Velletri Acoustic Guitar Festival", una tre giorni di concerti e master class sulla storia e cultura di questo strumento. Sarò appunto a fine gennaio al NAMM di Los Angeles per contattare chitarristi internazionali grazie all’intermediazione di Alessio Ambrosi, che cura la Direzione Artistica del reparto chitarre della Fiera di liuteria di Cremona. Intendo riportare la Rassegna Jazz con nomi importanti come si faceva negli anni prima della chiusura del Teatro, poi una rassegna corale intitolata al nostro compositore veliterno Ruggero Giovannelli da svolgersi in estate nel Chiostro della Casa delle Culture, una tre giorni di eventi eno-gastronomici con l’aiuto di importanti chef di zona tra i quali Daniela Morelli disponibile come sempre all’incontro dell’arte con la gastronomia, e altro che qui adesso non vorrei anticipare…. Direi che a fronte di tutti gli scetticismi dei contro-rematori di professione il programma artistico della Fondazione sta mantenendo la propria tabella di marcia e di questo ne vado orgoglioso insieme al CdA della stessa che sostenendo le mie idee crea le condizioni affinché questo possa accadere. Inoltre, e lo ripeterò fino a quando sarò alla direzione artistica, il mio ufficio adiacente alla splendida Sala degli Affreschi è sempre aperto ed io sono pronto ad ascoltare tutti coloro che vogliono proporre progetti e idee, guardando avanti e collaborando alla crescita culturale dei nostri ragazzi e della collettività, come già molte associazioni, artisti e professionisti hanno iniziato a fare. . 

La stagione teatrale dell’Artemisio-Volonté è partita con un cartellone di tutto rispetto, a seguito di un periodo in cui il teatro ha vissuto fortune alterne. Come procede l’affluenza del pubblico e quindi il richiamo suscitato dai nomi che stanno calcando uno dei palchi più importanti della Regione? 

E’ vero, far ripartire il Teatro non è stata cosa facile. Un Teatro che si rispetti ha bisogno di continuità nella programmazione e lo spettatore non vuole essere tradito o deluso da tentativi o stagioni a singhiozzo. La continuità e serietà negli intenti da parte di chi propone porta il pubblico ad affezionarsi e a far sì che il numero dello stesso cresca in continuazione. La nostra stagione, anche se programmata per tutti i gusti come è giusto che sia, ha messo in campo autori impegnativi - come si suol dire per palati fini – è giusto però che il Teatro storico della città debba con forza e responsabilità anche farsi carico di proporre autori poco popolari ma di grande spessore culturale. Solo così potrà alzarsi l’asticella della conoscenza e del sapere. Se penso ad altri teatri che hanno iniziato con 50/60 abbonati, noi abbiamo aperto con circa il doppio, e allora mi convinco sempre di più che la voglia di andare a teatro da parte dei nostri concittadini ancora è viva, e questo fa ben sperare. Dalla prima della Michela Cescon ad oggi gli ingressi sono quasi raddoppiati e l’Artemisio sta riportando in alto il suo nome. L’idea che il nostro Teatro non possa competere con altri cartelloni, per partito preso, vorrei sfatarla col tempo. Lo dico senza polemica ma quando sento alcune persone affermare che preferiscono andare a Roma per vedere lo stesso spettacolo, pagando il triplo il costo del biglietto, più il viaggio, il tempo perso etc etc. mi viene da sorridere. Spero che questo tipo di mentalità cambi al più presto e questa gente capisca che il teatro della città va sostenuto ed amato. Al riguardo tengo a precisare e ad informare che, anche grazie all’impegno e alla sensibilità dimostrate dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione, verranno effettuati lavori importanti nella prossima estate ad iniziare dal rifacimento del palcoscenico, dal perfezionamento dell’impianto di riscaldamento, fino a tutto quello che riguarda la modernizzazione ed efficienza degli impianti audio/luci. Abbiamo questo gioiello donato alla città nel 2012 dopo 25 anni di silenzio assoluto, beh… godiamocelo. Ricordo il giorno esatto in cui fu inaugurato con i Carmina Burana di Carl Orff da me diretti, l’emozione di alzare la bacchetta e fare musica in un luogo che era stato in cupo silenzio per tutti quegli anni ancora mi non mi lascia...

La Casa delle Culture e della Musica, anche grazie alle mostre, alla sede distaccata dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, ai concerti, alla Biblioteca e alle altre attività, è sempre più un centro di cultura pulsante. Cosa manca per una definitiva consacrazione che faccia di questa realtà, forse unica nel suo genere, una struttura consolidata nel Lazio e come pensa di consolidare questo afflato culturale che contraddistingue lo spazio gestito dalla FondArC? 

Oggi la Casa delle Culture e della Musica, altro luogo che nessuno immaginava potesse essere una realtà della nostra città, sta vivendo un felice momento di fermento culturale, quale centro di aggregazione giovanile e di artisti, che tutti i Castelli Romani e il territorio ci invidiano. Chiunque entra nell’ex Convento del Carmine e vede quello che si sta creando da un anno a questa parte, non ultimo con l’entrata nella squadra dell’Accademia di Belle Arti di Roma la cui sede di Velletri è sotto la responsabilità del Professor Nocca, può solo notare un andirivieni di giovani studenti, e non solo, che stanno facendo di questo posto il loro punto di incontro, di scambio di idee, di discussione, di confronto tra le arti e le altre discipline. La Biblioteca Comunale perfettamente attrezzata e funzionante ha finalmente trovato la sua collocazione ideale ed è stata la prima in ordine di tempo a far conoscere questi nuovi spazi ricchi di storia ai propri studenti. La Fondazione Arte e Cultura della Città di Velletri, tra le cui responsabilità c’è anche quella di gestire l’Auditorium, la Sala degli Affreschi e gli eventi nel Chiostro in estate, ha il compito di creare occasioni culturali ed artistiche per far sì che tutti i frequentatori, studenti, persone del territorio e non, possano conoscere questa realtà, viverla e promuoverla attraverso i social e i propri amici o colleghi. Solo in questo modo questa location si consoliderà come punto indiscusso di riferimento culturale e centro d’arte e di studio. A noi il compito di fare in modo che questo accada, ecco la responsabilità della Fondazione ma anche della collettività.

Come si sono sviluppati i rapporti con le associazioni e con i cittadini che intendono proporre attività culturali alla Fondazione, in collaborazione? Quali proposte culturali, lei come Direttore Artistico, ritiene percorribili per dare un contributo alla comunità? Dopo la nomina a Direttore Artistico e il cammino svolto dal giorno del suo incarico ad oggi, quali sono le soddisfazioni più grandi e quali, invece, i rimpianti o le cose che avrebbe voluto che andassero meglio? 

Le proposte percorribili sono sempre e solo le stesse, cioè la collaborazione tra individui o associazioni. La storia ci insegna che da soli non si va da nessuna parte e se si vuole far crescere il territorio l’interfacciamento e lo scambio di forze e di idee è l’unica strada percorribile. Ancora vedo singole realtà che organizzano eventi o spettacoli finalizzati al proprio unico seguito di amici o parenti, senza aprirsi ad un confronto con altri artisti con i quali ampliare i propri orizzonti culturali. Le scuole di musica o i laboratori teatrali chiusi in se stessi con i propri allievi, genitori e parentado che si muovono solo quando il proprio figlio suona o canta non portano da nessuna parte e fanno parte di un provincialismo che va superato. Sarebbe costruttivo ed interessante invece che queste realtà si incontrassero per scambiare le proprie idee rapportandosi artisticamente e sulla logistica. Anche nei nostri concerti o eventi, si fa fatica spesso a portare pubblico perché l’ignoranza in materia di quello che esiste fuori dal paese rimane ancora alta, ad esempio se si invita un pianista vincitore di concorsi internazionali o un nome del teatro di prosa fuori dalle programmazioni televisive, vedi Zelig o Maria De Filippi (per non parlare del livello deprimente dei talent show), il pubblico presente è sempre lo stesso e per fortuna ancora esiste, ma ciò denota un serio problema e la mancanza di acculturazione già dalla giovane età. Questo deve essere assolutamente colmato. La Fondazione ad esempio con il laboratorio teatrale del Liceo Landi o con l’IISS Cesare Battisti per l’alternanza scuola lavoro sta collaborando alla grande e spero che anche gli altri Istituti scolastici vogliano seguire lo stesso esempio. Ho voluto far nascere questo “Coro dei Ragazzi della Città di Velletri” denominato FondarCanto che, grazie a professoresse e maestre sensibili all’arte del canto - le quali ci hanno segnalato l’interesse di alcuni loro allievi - oggi conta quasi cinquanta elementi rigorosamente selezionati, una nuova realtà ricca di entusiasmo che sta dando ottimi risultati. Credo che questa sia la giusta strada da percorrere ma serve ancora tempo per vederne i risultati sperati e comunque guai a mollare, adesso siamo partiti e se ci fermiamo gettiamo al vento idee e, in questo caso specifico, il sogno di alcuni ragazzi. 


La Fondazione è partita con un certo scetticismo, ricevendo critiche da diverse fasce di cittadini e da varie formazioni politiche. A suo avviso, all’alba del 2018, queste perplessità sono andate diminuendo oppure crede ancora che ci siano ostilità verso questo Ente? 

A fronte dei risultati appena citati credo che ascoltare ancora critiche sia fuori luogo e cosa priva di contenuti credibili. La Fondazione, nata per scopi ben chiari sopracitati, non è stata accolta all’inizio con molto entusiasmo, anzi… come tutte le cose nuove che nascono si trova sempre parte della cittadinanza e della politica in particolare, vedi tra maggioranze e opposizioni, pronta a stroncarle subito senza aspettare neanche il tempo di aprire una finestra. Questo è il più grave dei problemi e difficile da rimuovere, segno del modo piccolo di vedere le cose, di non riuscire a pensare in grande per poter sprovincializzare una comunità. Lei mi dirà che Velletri è un paese, vero, ma un paese anomalo per il cospicuo numero di abitanti che supera diverse province italiane, allora bisogna cominciare a credere, tutti, che solo con un grande lavoro sulle prossime generazioni volto all’educazione, allo studio, alla socializzazione, alla cultura e all’arte questa comunità in breve tempo potrà cambiare il volto della propria città, pur non abbandonando le tradizioni, quelle sane intendo. Voglio sperare che i nostri futuri Sindaci dimostrino sensibilità e passione per l’argomento trattato e diano a questa nuova realtà la possibilità di proseguire il proprio cammino come è stato fatto fino ad oggi dalla giunta Servadio. Sono sinceramente convinto che la prossima amministrazione continuerà ad esprimere piena collaborazione con la Fondazione che non ha tradito le aspettative ma anzi sta lavorando a pieno regime con l’aiuto e l’interesse di molte realtà locali. Naturalmente il diritto di criticare l’operato passato, presente e futuro della FondArC è sacrosanto, ma che sia fatto in buona fede, con competenza e disquisendo sui risultati ottenuti e non sulle cose astratte.

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