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Il virus che danneggia gli smartphone

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I virus generalmente fanno solo danni “software”: criptano i dati, chiedono riscatti, si impossessano degli account, intercettano la tastiera, rubano identità e irrompono nella privacy. 

di Stefano Ruffini

Non c’è sistema operativo che tenga e sono solo leggende o opinioni da “tifoso” quelle che asseriscono l’inviolabilità di apparati diversi dal Windows: la differenza sta solo nella quantità di attacchi perché coloro i quali creano i virus si rivolgono soprattutto sui sistemi maggiormente diffusi. E’ stato però scoperto ultimamente un virus che può fare danni “hardware” cioè guastare fisicamente uno smartphone o un tablet basato su Android; il virus della famiglia dei Trojan è stato chiamato Loapi. Il Loapi viene installato tramite un app in apparenza funzionante normalmente. Una volta installata l‘app il virus richiede con insistenza i diritti di amministratore facendo credere che sia indispensabile per il funzionamento del programma; se l’utente non accetta lo smartphone (o il tablet) si blocca, se invece l’utente li concede allora l’infezione silenziosamente si attiva e l’app sembra funzionare correttamente. In realtà il dispositivo incomincia a “minare” una criptovaluta, cioè risolve una serie di complessi algoritmi allo scopo di creare, a favore del malfattore, la moneta virtuale chiamata “Monero”, attualmente tra le nove più scambiate, valutata intorno ai 300 euro, una dei tanti parenti del più famoso Bitcoin. Le pesanti operazioni di calcolo risolte al massimo delle prestazioni dello smartphone e con la massima priorità però generano molto calore che va oltre le condizioni d’uso per cui è stato progettato il dispositivo causando nella migliore delle ipotesi un rigonfiamento della batteria, nelle peggiori un guasto irreparabile. Cosa fare ? nel caso di richieste continue ad avere i diritti di amministratore, richiesta che un app onesta non farebbe mai, è bene non rispondere (né si, né no) e cercare di disinstallare l’ultima app caricata; nei casi estremi di una ingiustificata attività dello smartphone cioè una visibile lentezza unita ad un riscaldamento anomalo con conseguente scarica precoce della batteria, consiglio di resettare l’apparato ai valori iniziali di fabbrica (con perdita dei dati) tramite una combinazione di comandi fisici (tramite pulsanti) reperibile a seconda del modello sulle istruzioni cartacee o su internet.

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