Mercoledì 1° novembre l’Assemblea Generale dell’ONU ha votato per l’ennesima volta, come accade da ormai 26 anni, la risoluzione di condanna e la rimozione del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA contro Cuba.
di Antonio Della Corte
191 sono stati i voti a favore, solo 2 i contrari: USA e Israele. Ci troviamo di fronte all'embargo più lungo nella storia dell’umanità, che costituisce una flagrante, massiccia e sistematica violazione dei diritti umani di un intero popolo. Il 3 febbraio 1962 il presidente Usa John F. Kennedy firmò l’ordine esecutivo presidenziale n. 3447 con cui si dava formalmente attuazione al blocco economico, commerciale e finanziario. Da allora sono passati quasi 56 anni e il 70% dell’attuale popolazione dell’isola è nata sotto il bloqueo. Il blocco riguarda (e influisce) ogni forma di sviluppo del paese. Col voto dell’Assemblea Generale dell’ONU negli ultimi 26 anni la comunità internazionale respinge tale massiccia, sistematica e anacronistica violazione dei diritti umani del popolo cubano. Nonostante il ripristino delle relazioni diplomatiche bilaterali con la riapertura delle rispettive ambasciate, frutto dell’accordo tra Obama e il presidente Raul Castro, il bloqueo non è stato rimosso, contrariamente a quanto i media “liberi e democratici” tendono a far credere e i cui gli effetti ancora oggi persistono. I danni umani che esso ha prodotto sono innumerevoli e la lunghezza della sua durata li ha resi incalcolabili, impossibile quantificare le difficili e insostenibili restrizioni sofferte a causa sua. Cuba non può importare o esportare cibo dagli USA. Dal 2000 tali restrizioni sono state ancora più accentuate. Inoltre è in vigore una legge del 1917 che tratta del divieto di commercio con il nemico, applicata unicamente verso Cuba. L’ex presidente USA Obama propose l’uso del dollaro nelle transazioni internazionali di Cuba, ma nulla è stato fatto in proposito. Infatti, Cuba, quando acquista, è costretta a pagare in anticipo in contanti e con valuta diversa dal dollaro tramite istituti bancari di paesi terzi, il che rende le procedure più costose e complicate, oltre a ritardi e aumenti dei costi. Ciò vale anche per i pochissimi medicinali di cui è consentita la vendita, e anche in questi casi la loro importazione è condizionata e limitata da una legge del 1992 (presidente USA era Clinton). Alle società USA è proibito investire a Cuba, e ciò danneggia la crescita commerciale di entrambi i paesi. Il Bloqueo ha causato danni morali, materiali e umani incalcolabili. I nemici di Cuba hanno sostenuto che il bloqueo costituisce un alibi del governo per nasconderne i fallimenti, ma la dirigenza cubana ha coerentemente risposto sostanzialmente, “se siete convinti di questo, è semplice: eliminate il bloqueo, verrà a cadere il nostro alibi e verificheremo la veridicità delle vostre tesi”. Così ormai da diversi anni i controrivoluzionari di tutto il mondo hanno abbandonato questo argomento. Le aziende come Columbiana Boiler Company non possono esportare i cilindri necessari al confezionamento del cloro per purificare l’acqua, e Sigma Aldrich e General Electric non possono fornire i prodotti, i servizi e le informazioni tecniche indispensabili per la crescita dell’industria chimica. I malati di tumore soffrono per la mancanza di apparecchiature mediche che si potrebbero comprare negli USA, anche se Cuba ha sviluppato autonome tecnologie avanzate nel campo della medicina. Alle aziende USA è inoltre proibito effettuare forniture agli ospedali cubani, un primo timido passo è stato compiuto il 21 ottobre del 2016 quando Cuba e USA hanno firmato un’intesa di cooperazione e studio nel controllo del cancro. Permane il divieto di viaggiare a Cuba per i cittadini USA, anche se l’amministrazione Obama ha reso più flessibili i limiti per le visite familiari, funzionari governativi, giornalisti, studenti e volontari di progetti sociali e umanitari, ma rimane vietato viaggiare a Cuba per turismo, le sanzioni per chi viola tale divieto sono pesantissime. Tuttavia ben 10 compagnie aeree hanno ottenuto l’autorizzazione ad effettuare voli su Cuba, ma le condizioni sono molto limitate e restrittive. Da recenti sondaggi risulta che quasi i due terzi dei cittadini USA sono per l’eliminazione del blocco, e ciò che è sorprendente è che questa volontà è maggioranza anche nello stato della Florida, regno della mafia cubano-americana composta per lo più da vecchi nostalgici batistiani. L’obiettivo delle amministrazioni USA che si sono succedute dalla vittoria della Rivoluzione ad oggi hanno il medesimo e unico scopo: provocare fame, desolazione e disperazione, spingere il popolo a ribellarsi ed abbattere il legittimo governo, con un’aggressività costante e sistematica, che dovrebbe generare dolore e sofferenza, eliminare e annichilire la nazione cubana, uomini, donne e bambini, come una bomba atomica silenziosa, che non può definirsi diversamente che con la parola genocidio. Il popolo cubano ha però trovato nella direzione politica, nella persona e nell’esempio di Fidel Castro, il comandante saggio, fermo e coraggioso che ha saputo condurre la nave cubana fuori dalla tempesta in un porto sicuro.