Uno dei capolavori di Luigi Magni, In nome del Papa Re che in con "Nell'anno del Signore" ancora oggi tra i primi cento film italiani campioni d'incasso rappresentano i capisaldi della sua filmografia compie quarant'anni.
di Alessandro Filippi
VELLETRI - Era infatti il 1977 quando usciva nelle sale il film pluripremiato di Magni. In nome del papa Re ha preso tre David di Donatello uno per la sceneggiatura allo stesso regista, uno a Nino Manfredi come migliore attore e uno al produttore. Tre sono anche i Nastri d'Argento,si tratta di un'opera che ha fatto la storia del cinema. Ambientata nella Roma di Pio IX a tre anni dalla presa di Roma. La trama è incentrata su Colombo da Priverno un cardinale magistralmente interpretato da Nino Manfredi che entra in crisi di coscenza dopo il massacro compiuto dagli zuavi pontifici al lanificio "Aiani" in Trastevere, dove venne uccisa anche Giuditta Tavani Arquati. In una lettera che detta al perpetuo Serafino interpretato da Carlo Bagno manifesta tutto il suo sdegno su come la Chiesa di Pio IX predicava il vangelo usando la violenza e tagliando le capocce. Serafino non prende bene la decisione del suo Don Colombo e per questo ritarda la consegna della lettera. Questo è propizio per la contessa Flaminia che dopo l'arresto di tre rivoluzionari Costa - Monti e Tognetti accusati di essere i responsabili di una bomba alla caserma degli zuavi corre a casa del Cardinale per cercare di salvare il figlio Cesarino di soli 19 anni. Ma il prelato scopre di essere il padre del ragazzo quando la contessa lo riporta con la mente alla guerra del 1848 ed in particolare ad una sera dove per il freddo si stava "stretti troppo stretti". Colombo a questo punto rinuncia alle sue dimissioni e scappa alle carceri nove per cercare di salvare il ragazzo. Qui è in corso da parte di Don Marino degli arrestati da cui non si cava un ragno dal buco.
Cesarino lo interroga da solo, il ragazzo da sfogo alla sua indole rivoluzionaria fino a quando con maniere coercitive non viene portato fuori dal carcere. Purtroppo il progetto di portarlo fuori confine fallisce proprio perché lui non recede dalle sue convinzioni e viene nascosto sotto la casa di Colombo. In tribunale il cardinale nonostante un pesantissimo discorso dove mette a nudo la violenza della chiesa di quel periodo non riesce a salvare dalla lama della ghigliottina Monti e Tognetti. Cesarino non capisce questo suo tentativo fino a quando Colombo non viene prelevato a forza per essere condotto in casa del generale dei gesuiti dove scopre che questi sapevano tutto. E viene mandato al Papa per convincerlo a non firmare la grazia. Cesarino viene ferito dal conte Ottavio marito di Flaminia fuori la casa del cardinale convinto che il ragazzo fosse l'amante della donna. Qui mentre muore capisce che Colombo era suo padre. Il film finisce durante una messa in suffragio dei defunti Monti - Tognetti e Costa quando era verso la comunione Colombo vede entrare il generale dei Gesuiti al quale nega l'eucaristia con la drammatica battuta "No a voi No". Si tratta di un vero capolavoro. Le celebrazioni per il 40esimo anniversario si terranno a Velletri sempre con la collaborazione dell'associazione Gigi e Lucia Magni ed in particolare di Massimo Castellani e Leila Benhar che curano la memoria del grande maestro. A loro ed in particolare alla Signora Lucia Mirisola Magni compagna nella vita e nel lavoro del maestro si deve dire grazie della presenza a Velletri delle opere di Gigi Magni. A margine va detto che le scenografie e i costumi di tutti i lavori di Gigi Magni salvo per Nell'anno del Signore dove ha fatto solo i costumi si devono a Lucia Mirisola.