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La Catalogna diventerà uno Stato indipendente?

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L’unificazione politica e cultura della Spagna fu lenta e graduale, seguendo di pari passo la Riconquista delle zone islamizzate da parte dei principi degli stati cristiani arroccati sui monti nel Nord della penisola Iberica. 

di Maria Luisa Melo*

La vittoria sui musulmani a Las Navas de Tolosanel 121 provocò una brusca accelerazione del processo di solidificazione dei due potenti stati che si spartivano il territorio spagnolo: Navarra, Castiglia e Aragona.

In Castiglia, con la reggenza di Alfonso X, si affermò definitivamente l’autorità sovrana sui vassalli, invece, in Aragona, con una struttura tripartita del regno: Aragona, Catalogna e Valencia, lasciasse spazio ad una parziale autonomia si creò una forte monarchia. Gli interessi convergenti portarono al matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona nel 1469 che sancì l’unione personale dei due Regni. Essi non formavano un Regno Unitario fino a quando non verranno riuniti nel patrimonio personale di un unico sovrano nel 1516 con Carlo I di Spagna e futuro Imperatore Carlo V d’Asburgo. Ma prima del Re Carlo I, la Spagna era unita però non era ancora divenuta una Nazione. Infatti, con la morte della Regina Isabella nel 1504, quando Ferdinando riunirà sotto un’unica mano Castiglia ed Aragona, emergeranno e s’inaspriranno con le contraddizioni e differenze linguistiche, culturali dei due regni. La Costituzione spagnola del 1978, rompe una tradizione centralista iniziata nel 1700 da Filippo V di Spagna. Come proposta di soluzione al problema regionale e alle rivendicazioni dei gruppi nazionalisti baschi e catalani, tenendo presente anche il crescente nazionalismo gallego, valenzano, delle isole Canarie e andaluso, e quindi, si creò un nuovo modelle di Stato Decentralizzato, nel quale ogni Regione si converte in una Comunità autonoma con un Governo proprio, un Parlamento autonomo, Tribunale di ambito regionale e un Statuto di Autonomia, che stabilisce il modello e le competenze che può assumere. Dopo il Referendum dell’1Ottobre 2017 se è molto parlato dell’articolo 155 della Costituzione spagnola che stabilisce: “ Qualora una Comunità Autonoma non dovesse ottemperare agli obblighi imposti dalla Costituzione o dalle altre leggi, oppure si comporti in modo tale da attentare agli interessi generali della Spagna, il Governo, previa richiesta al Presidenza della Comunità Autonoma o con l'approvazione della maggioranza assoluta del Senato, potrà prendere le misure necessarie per obbligarla all'adempimento forzato dei suddetti obblighi o per la protezione dei suddetti interessi” poi, nel secondo comma, aggiunge: “ Il Governo potrà dare istruzioni a tutte le Autorità delle Comunità Autonome per l’esecuzione delle misure previste nel comma precedente” Nessun articolo della Costituzione spagnola prevede la secessione o indipendenza delle sue Comunità autonome, come la Costituzione della ex URSS che stabiliva “l’indipendenza degli Stati sovietici dallo Stato Centrale”, questo si è verificato dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Dal punto di vista del Diritto internazionale, anche se la Catalogna dichiarasse unilateralmente la sua “Indipendenza” questo non significa che diventerà, automaticamente, uno STATO SOVRENO. Perché il RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE ‘E UN RICONOSCIMENTO POLITICO CHE DIVENTA RICONOSCIMENTO GIURIDICO TRAMITE TRATTO INTERNAZIONALE, DOVE LE PARTE SI RICONOSCONO A VICENDA. Il Riconoscimento di un nuovo Stato nel diritto internazionale nasce con l’indipendenza delle ex-colonie inglese in America del Nord ( oggi gli Stati Uniti di America) ove Gran Bretagna riconosce il nuovo Stato e questo riconosce la Gran Bretagna come Stato. Secondo me, questo non accadrà mai per la Comunità Autonoma della Catalogna. 

 (*) Maria Luisa Melo, professoressa di Diritto internazionale.

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