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Grande successo per il tradizionale Corteo di Cerere alla 67esima Sagra della Porchetta di Ariccia

Il Corteo di Cerere, tradizionale rievocazione storica in Costume, che si è svolta ieri alle 18.30 ad Ariccia ha visto una grande partecipazione di pubblico. 


ARICCIA - La manifestazione era a cura di Archeoclub Aricino Nemorense, che ha curato la consulenza storica, l’organizzazione e comunicazione, ed ha visto la partecipazione dei rievocatori dell’Associazione Tyrrhenum di Pomezia, presieduta da Francesca Caponecchi, ai quali si sono uniti alcuni soci di Archeoclub e semplici cittadini.
Un tuffo nel passato di Ariccia, una delle città più antiche e importanti del Latium Vetus, che tra i culti aveva anche quello di Demetra e Kore, Cerere e Proserpina per i Romani, localizzato nel lato ovest di Valle Ariccia. Il corteo in costume, che mimava la discesa degli aricini verso i campi, uscito da Palazzo Chigi ha poi attraversato il Corso Garibaldi per tornare nuovamente nel centro città con i doni di Cerere: farro, orzo, lenticchie, fave e focacce e il maialino votivo arrostito per intero, l’antenato della moderna porchetta di Ariccia, la più nota che da cibo venduto dagli ambulanti ha oggi il marchio IGP ed è prodotto di esportazione. Alla dea Cerere sabato 2 e domenica 3 settembre è stata dedicata anche la mostra “La dea Cerere nella valle di Ariccia e l’origine della porchetta” presso la Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour, Piazza di Corte n. 4, che ha coinvolto studiosi e visitatori sino a tarda notte con l’esposizione di foto, abiti e riproduzioni di gioielli antichi legati al culto della dea del grano. “Ringrazio il Sindaco Roberto di Felice, il Consigliere Giorgio Leopardi, il Comitato Festeggiamenti, la Protezione Civile e i vigili urbani che ci hanno supportato – afferma il presidente di Archeoclub Aricino Nemorense Maria Cristina Vincenti - permettendoci di realizzare un evento nell’ambito di una manifestazione che ha coinvolto tante persone. Siamo orgogliosi di produrre cultura che sia in grado di valorizzare il territorio in cui viviamo e la sua economia”.

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