Ancora la magia del teatro è andata di scena alla scuola media “Clemente Cardinali”; ancora luci, recitazione, balli, canti ma soprattutto volti felici e soddisfatti di tanti ragazzi che hanno dato vita allo spettacolo teatrale “Sognando…Romeo e Giulietta”.
VELLETRI - Una rivisitazione moderna della più classica tragedia shakesperiana, trasformata dalle professoresse Enrica Gasbarri, Imma Pastore e Giulia Rufini in uno spettacolo nello spettacolo, scritto interamente (sia la parte recitata che i testi dei cori) dalle sottoscritte e cucite addosso ai ragazzi: attori, cantanti e ballerini.
Perché la scuola è anche questo, forse è soprattutto questo, un luogo dove si impara l’arte e la bellezza delle arti attraverso il divertimento, dove tutti trovano il proprio posto ed hanno il giusto spazio per mettere in mostra le proprie abilità. L’amore e la tragicità dell’amore dunque, ma se pensate che sia stata rappresentata la solita tragedia shakespeariana avete pensato male, perché nulla di quello che immaginate di vedere è accaduto davanti agli occhi divertiti del pubblico presente. In un allestimento ambivalente, che racconta ancora una volta l’alternarsi di Amore e Morte, ma anche l’alternanza contemporanea tra tenerezza, compassione e odio, amicizia e violenza, e grazie ad una scenografia particolare completamente realizzata dai ragazzi, i giovani attori della Clemente Cardinali hanno rivissuto e fatto rivivere la più bella storia d’amore di tutti i tempi. Non sarà sfuggito ai nostri lettori l’accento posto già dal titolo “Sognando…”. Proprio così: l’ambientazione stessa dello spettacolo è proprio la scuola media di via Paolina ed i protagonisti sono proprio gli stessi alunni, che dopo un’occupazione decidono di mettere in scena “Romeo e Giulietta”. Le docenti-regista hanno così trovato il modo di aprire un discorso sul fare teatro e sul senso del teatro nella nostra contemporaneità, all’interno della quale vede il teatro stesso insidiato, quasi assediato, da nuovi linguaggi e da nuove sintassi, non solo espressive ma anche sociali e direttamente esistenziali, che si accavallano e reciprocamente interferiscono. Con la tecnica del teatro nel teatro pirandelliano, espediente teatrale con il quale all’interno di una rappresentazione si mette in scena una ulteriore azione teatrale della quale viene dichiarata la natura fittizia, è andato così in scena questo spettacolo teatrale, tutto giocato sulla diversità degli stili, dei linguaggi e dei toni: tragici ed aulici quando gli attori interpretavano l’autentico testo shakesperiano, moderni ed ironici quando la regista in scena provava a montare il tutto. Grazie a musiche coinvolgenti, l’allestimento di alcune scene montate direttamente a sipario aperto e con sottofondo ironico, a balli moderni e più impegnati, il pubblico presente è stato intrattenuto e divertito per più di un’ora e mezza fino al suono della campanella di scuola e all’entrata prima della collaboratrice scolastica (Mirella Antonetti, che le insegnanti ringraziano per la pazienza ed il supporto), poi delle stesse insegnanti-regista sul palco che hanno svegliato tutti i ragazzi e fatto capire ai presenti che, forse, si è trattato soltanto di un sogno. E questa, è la magia del teatro! Un ringraziamento a tutte le insegnanti che hanno sostenuto il progetto; in particolare, un caro ringraziamento va alle colleghe Paola Faleni, Annalisa Brecciaroli e Leonardo Alivernini.