Uno degli artisti della dolce vita, marguttiano di ferro, ha scelto Velletri per dar vita ad una realtà che deve tutelare le sue opere. Come parte integrante del Circolo Artistico La Pallade Veliterna nasce la fondazione "Venezia" Archivio "Paolo Veneziani".
di Alessandro Filippi
VELLETRI - Continua a saldarsi il rapporto tra Velletri e Via Margutta. Paolo Veneziani, uno degli artisti della "dolce vita" e socio dell'Associazione Cento Pittori di Via Margutta, ha scelto la nostra città per dar vita ad una fondazione con lo scopo di archiviare e catalogare le sue opere in modo da dargli un futuro e garantire ai collezionisti e ai possessori un mantenimento delle quotazioni e una rivalutazione delle stesse attraverso il rilascio di un certificato di autenticità oppure di una dichiarazione di non autenticità.
Per questo importante lavoro ha chiesto la collaborazione del Polo Espositivo Juana Romani e del Circolo Artistico La Pallade Veliterna. La fondazione è parte integrante del Circolo e sarà ospitata presso il Polo Espositivo Juana Romani, dove Paolo Veneziani sarà presente per dipingere e dirigere corsi di pittura. Ma chi è Paolo Veneziani? Paolo Venezia, in arte Paolo Veneziani è un artista di lungo corso. Si tratta di un vero protagonista della storia dell’arte romana. La strada dell’arte per eccellenza Via Margutta, che raccoglie gran parte delle memorie dei grandi della capitale, lo ha visto passeggiare per anni sul suo secolare selciato. E' uno dei pochi artisti ancora in vita che negli anni sessanta è stato protagonista di quel bellissimo momento storico della vita sociale ed economica della capitale ricordato come la "dolce vita".
Quella di quel periodo era la bella Via Margutta, frequentata dalle star cinematografiche dell’epoca set del film Vacanze Romane, cornice dove è nato quel capolavoro firmato da Federico Fellini che è la Dolce Vita. Veneziani era lì tra le mura del suo studio e insieme con Lino Tardia – Nino La Barbera – Giovanni e Alfonso Omiccioli – Pericle Fazzini – Novella Parigini ha scritto le pagine più belle di una storia ormai lunga più di un cinquantennio. Quello era un gruppo di artisti, ma di amici prima, legati dal valore dell’amicizia, quella vera e profonda; hanno sofferto la fame, quando non si riusciva a vendere nulla e bisognava mangiare. Le liste delle trattorie della zona si allungavano sempre di più, però bastava che uno vendesse e pagava per tutti. Tutti hanno fatto la gavetta e non hanno mollato forti della passione per quello che facevano e che Veneziani fa ancora. Proprio Via Margutta è stata a farci incontrare durante una passeggiata alla mostra dei Cento Pittori, di cui Paolo fa parte. D’allora è nato un rapporto di stima e di amicizia che si va consolidando. Se non si conosce l’arte di Veneziani si resta affascinati davanti le sue opere dalla straordinaria delicatezza dei colori e dal forte verismo che riporta mentalmente ai grandi esponenti proprio del verismo che agli inizi del Novecento ci hanno lasciato vedute incantevoli della campagna romana e dell’agro pontino. Veneziani fa proprio questo, mantiene ancora la tradizione dei veristi nelle sue opere che siano paesaggi oppure boschi o zone verdi. Anche se queste totalmente inventate non corrispondono a nessuna zona del territorio sono vere nei colori e nella composizione e riportano il pensiero a Sciuti – Petiti – Ciancia – Sartorio, che di questo modo di dipingere erano i massimi esponenti.
Ora Veneziani è anche il pittore dei paesaggi e dei borghi, e questo fa della sua arte qualcosa di particolare. Nessuna delle sue opere rispecchia una tecnica del passato, ma sono forti di una personalità dovuta all’esperienza che le rende uniche. Paolo nei suoi scorci usa una cromaticità fresca che quasi vuole catturare l’osservatore facendolo camminare sui selciati del borgo di Sermoneta, oppure restare ad ascoltare le campane che stanno per suonare dai campanili delle chiese da lui dipinte. Ogni opera di Veneziani silenziosamente parla, sembra un paradosso ma è questa l’essenza che si percepisce guardando le opere di Paolo, dei silenziosi discorsi che attendono un attento interlocutore per trasmettere sentimenti ed emozioni. Anche le sue calme acque presenti nel bellissimo lavoro su Ninfa o in altre opere fanno pensare a quelle trasparenze veristiche che ancora oggi affascinano. Tutta l’arte di Paolo Veneziani è un silenzioso parlare, incanta lo sguardo e rinfranca lo spirito. Velletri tutta dà il benvenuto al maestro Veneziani che viene accolto con grande cuore.
Quella di quel periodo era la bella Via Margutta, frequentata dalle star cinematografiche dell’epoca set del film Vacanze Romane, cornice dove è nato quel capolavoro firmato da Federico Fellini che è la Dolce Vita. Veneziani era lì tra le mura del suo studio e insieme con Lino Tardia – Nino La Barbera – Giovanni e Alfonso Omiccioli – Pericle Fazzini – Novella Parigini ha scritto le pagine più belle di una storia ormai lunga più di un cinquantennio. Quello era un gruppo di artisti, ma di amici prima, legati dal valore dell’amicizia, quella vera e profonda; hanno sofferto la fame, quando non si riusciva a vendere nulla e bisognava mangiare. Le liste delle trattorie della zona si allungavano sempre di più, però bastava che uno vendesse e pagava per tutti. Tutti hanno fatto la gavetta e non hanno mollato forti della passione per quello che facevano e che Veneziani fa ancora. Proprio Via Margutta è stata a farci incontrare durante una passeggiata alla mostra dei Cento Pittori, di cui Paolo fa parte. D’allora è nato un rapporto di stima e di amicizia che si va consolidando. Se non si conosce l’arte di Veneziani si resta affascinati davanti le sue opere dalla straordinaria delicatezza dei colori e dal forte verismo che riporta mentalmente ai grandi esponenti proprio del verismo che agli inizi del Novecento ci hanno lasciato vedute incantevoli della campagna romana e dell’agro pontino. Veneziani fa proprio questo, mantiene ancora la tradizione dei veristi nelle sue opere che siano paesaggi oppure boschi o zone verdi. Anche se queste totalmente inventate non corrispondono a nessuna zona del territorio sono vere nei colori e nella composizione e riportano il pensiero a Sciuti – Petiti – Ciancia – Sartorio, che di questo modo di dipingere erano i massimi esponenti.
Ora Veneziani è anche il pittore dei paesaggi e dei borghi, e questo fa della sua arte qualcosa di particolare. Nessuna delle sue opere rispecchia una tecnica del passato, ma sono forti di una personalità dovuta all’esperienza che le rende uniche. Paolo nei suoi scorci usa una cromaticità fresca che quasi vuole catturare l’osservatore facendolo camminare sui selciati del borgo di Sermoneta, oppure restare ad ascoltare le campane che stanno per suonare dai campanili delle chiese da lui dipinte. Ogni opera di Veneziani silenziosamente parla, sembra un paradosso ma è questa l’essenza che si percepisce guardando le opere di Paolo, dei silenziosi discorsi che attendono un attento interlocutore per trasmettere sentimenti ed emozioni. Anche le sue calme acque presenti nel bellissimo lavoro su Ninfa o in altre opere fanno pensare a quelle trasparenze veristiche che ancora oggi affascinano. Tutta l’arte di Paolo Veneziani è un silenzioso parlare, incanta lo sguardo e rinfranca lo spirito. Velletri tutta dà il benvenuto al maestro Veneziani che viene accolto con grande cuore.
Al Polo Espositivo l'artista veliterna Antonella Scaglione
L’artista Antonella Scaglione vive a Velletri e si sta dedicando alla comunione con i suoi compaesani, vicini di casa, ma soprattutto vicini nell’umano sentire. Ella ha avvertito il desiderio di partecipare alla vita collettiva, alla cultura ad alle passioni che affondano radici nella comune storia. Colori ad olio, carta riciclata, cemento, corde, fili, plastica, ogni elemento, rivalutato in modo creativo, media una riattribuzione di valenze e promuove significati, valori ed emozioni. L’opera pittorica trasmette desideri di relazioni, dall’artista all’osservatore, esprimendo la tensione verso una conoscenza del reale, osservato in modo profondo e non convenzionale; trasmette nuove prospettive ed originali percezioni per rendere consapevoli dettagli subliminali e nascosti. Ci si immerge in un mondo percettivamente ed emozionalmente umano che ci accomuna, ma che è spesso silente rispetto al frastuono mediatico e sociale odierno. Antonella Scaglione ci sollecita a cogliere sfumature emotive e strati interiori caldi e ricchi stimoli originali, dolci inviti dell’emozione, elemento vivificatore, nutrimento e senso della vita. Velletri, Polo "Romani" in via Luigi Novelli 3 dal 06 al 22 Maggio 2017, presentata dai critici d’arte Mara Ferloni e Mario Nicosia, con le riprese di Arte 24.