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Fondazione Cultura, parla Claudio Micheli: "Qui per un lavoro di arte e cultura, facciamo crescere la città"

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Dopo la conferenza stampa di presentazione della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura "Città di Velletri", parola al direttore artistico, il maestro Claudio Maria Micheli.


VELLETRI -  La Fondazione Cultura, le cui linee programmatiche sono state ufficializzate in una conferenza stampa pubblica, è oggetto del dibattito politico e civico a Velletri ormai da giorni. La revoca delle deleghe all'assessore Usai ha innescato una bomba ad orologeria e questa nuova realtà cittadina deve cominciare a lavorare in una situazione che non è tra le più serene, quanto meno a livello mediatico. Il direttore artistico Claudio Maria Micheli ha rilasciato al nostro Giornale un'intervista entrando nel merito di varie questioni, ribadendo la distinzione tra l'ambito artistico e quello politico. Ecco cosa ha dichiarato. 

Claudio Micheli, dopo la presentazione ufficiale della Fondazione Cultura quali reazioni sono arrivate? La città come ha percepito la nascita di questa nuova realtà? 

Le reazioni sono state quasi tutte positive. C’è sempre una percentuale di scettici, ma nella conferenza abbiamo cercato di far capire che la Fondazione nasce per un discorso esclusivamente legato all’arte e alla cultura. L’intento è di espandere le iniziative, portare ancora più forza culturale in una città già di per sé molto attiva . L’idea di formare un Albo, un database di tutte le forze culturali e artistiche è fondamentale proprio per conoscerci e per interdisciplinarci. Nessun ambito deve rimanere escluso: ad esempio, l’incontro con i vinificatori è stato eccellente e tutti coloro che hanno partecipato, vedendo le cantine sottostanti al Convento del Carmine, stanno già muovendosi pensando come arredarle e valorizzarle. Cito l’idea del vino perché è tra le tante discipline che possono entrare in contatto con l’arte: pensiamo alle degustazioni prima o dopo gli spettacoli, oltre ad eventi ad hoc. Con la Fondazione cercheremo di raggiungere risultati importanti sulla base delle idee e con un programma triennale. Finalmente riaprirà il Teatro Artemisio per la stagione teatrale 2017-2018, arte, cinema, musica e così via: tutte le espressioni culturali saranno incluse. Non essendo io un tuttologo, ovviamente, ho bisogno avere accanto persone valide che mi diano la sicurezza di ciò che sto facendo ed i giusti consigli. 

E’ stato diramato un calendario, per la scorsa settimana, in cui tutte le associazioni sono state orientativamente divise per ambito: come sono andati gli incontri e com’è stata la partecipazione? 

Gli incontri sono stati molto fruttuosi e sono serviti a capire le esigenze, le situazioni e i pensieri di chi persegue progettualità sul territorio. Naturalmente non tutto collima, a volte c’è stato qualche screzio per visioni diverse, ma cercheremo di aggiustare il tiro. Ho avuto anche l’incontro con le scuole ed è stato molto fruttuoso con ottimi feedback. La partecipazione è stata ottima, ma tutto è in divenire: ci tengo a dire che questa fondazione è neonata, ed io ho cercato di prendere le misure col territorio e capire cosa si può fare insieme sia con i progetti arrivati che con quelli proposti da me.. 



A livello infrastrutturale quali luoghi e quali aree sono di vostra competenza per quanto concerne la gestione? 

La gestione che ci compete è quella del Teatro Artemisio e del polo Culturale del Convento del Carmine, che comprende la Sala degli Affreschi, l’Auditorium, il Chiostro (che si rivelerà molto utile in estate) e il Giardino esterno meraviglioso con il suo interessante colonnato. La Casa della Cultura, è uno spazio molto grande e si presta a più situazioni per eventi di ogni genere. L’Artemisio, invece, è un capitolo a parte. 

Proprio riguardo al Teatro Artemisio, dopo le stagioni teatrali degli anni scorsi e un periodo di buio, la città può aspettarsi un cartellone e un programma per la prossima stagione? 

Sì. In questi giorni sto prendendo contatti con il circuito regionale del Teatro ed altre proposte , cercando di portare anche artisti e spettacoli di qualità. Il Teatro Tognazzi già è operativo in tal senso, così come il teatro di Terra, c’è anche l’Aurora... spero si riuscirà a creare una collaborazione evitando coincidenze di spettacoli. Avere più teatri a pieno regime non è male, più spazi ci sono e più la città ne avrà beneficio. Ma il Teatro Artemisio è quello storico della città e va assolutamente rilanciato. Lo stiamo risistemando perché aveva bisogno di piccola manutenzione nell’audio e nelle luci. Ci confronteremo per le date con le compagnie che abbiamo intenzione di invitare, ma posso assicurare che ci sarà un cartellone teatrale. 

Può anticiparci qualche progetto o qualche cosa in cantiere? 

Speriamo di portare qui nel chiostro un festival di musica etnica già questa estate, organizzeremo da subito una stagione concertistica nell’Auditorium. C’è l’idea di riportare il Velletri Jazz Festival. Poi il Premio nazionale ‘Achille Campanile’, per la letteratura ed il teatro anche per le scuole, oltre ad un concorso nazionale atto a rivalutare la figura di Ruggero Giovannelli. Il tutto nell’idea di creare delle vetrine nazionali di qualità dedicate a persone legate alla città. 

Venendo all’attualità ed esulando dalla sfera artistica, l’accusa più ricorrente che si fa alla Fondazione è quella di rappresentare una privatizzazione della Cultura. Come risponde a chi dice che con questa nuova realtà la cultura è in mano ai privati? 

Rispondo che non è assolutamente vero. Piuttosto sono state trovate delle risorse, ed è già un miracolo, da mettere a disposizione della cultura e dell’arte. Dobbiamo pensare che se la Fondazione riuscirà nel suo intento non sarà una vittoria personale del Direttore ma della città di Velletri. Lo dico chiaramente: lo scopo non sarà mai quello di sostituirsi all’Assessorato alla Cultura, semmai quello di affiancarlo. L’assessore deve operare per la città e la Fondazione può supportarlo. Una delle prime cose da fare intanto è quella di coordinare gli eventi per evitare sovrapposizioni di date anche se i pubblici sono in genere sono diversificati. E con questo sottintendo che dobbiamo relazionarci con tutti gli assessorati oltre quello alla Cultura. 

Se la Fondazione è aperta, cosa deve fare un cittadino, o un’associazione, per presentare un progetto e chiedere un supporto nell’organizzazione di un’iniziativa di stampo culturale?

Semplicemente portarci il progetto, anche inviandocelo in via telematica a direzioneartisticafondazione@gmail.com. Presto avremo un sito, una pagina facebook. Qualsiasi persona può scrivere e tutto verrà valutato, sono ben disposto nei confronti di tutti i progetti, anche i più stravaganti ed impossibili… mi piacciono le sfide e le nuove idee. 

Come è composto lo staff della Fondazione e come si proseguirà nell’organizzazione? 

Intanto la formazione di un Comitato Scientifico, creeremo un pool di persone competenti che affiancheranno la direzione artistica nelle varie discipline. E’ anche un modo di avere una garanzia sulla qualità: ci sono molte figure di alta competenza nel nostro territorio e poi naturalmente si potrà guardare anche fuori Velletri. Abbiamo Roma vicino ed è una fonte cui attingere sfruttando la vicinanza. 

Si parlava di affiancamento all’Assessorato alla Cultura. Ma con la revoca delle deleghe all’assessore Ilaria Usai vi trovate privi di quella che dovrebbe essere la vostra figura di riferimento, Sindaco a parte, in Giunta: come avete preso la notizia e come la giudicate? 

L’ ho saputo da poco, ma non voglio entrare in questioni politiche perché qui rappresento solo ed esclusivamente la parte artistica della Fondazione. Posso senz’altro dire che mi dispiace. La revoca delle deleghe a Ilaria Usai ha però creato scompiglio nel panorama politico. 

Che cosa è successo e come si esce da questa situazione, e soprattutto ci saranno conseguenze sul modo di lavorare della Fondazione senza un assessore alla Cultura che collabori con voi?

Credo che sia mancato un po’ il confronto. Quando le posizioni verso la Fondazione ed il suo futuro operato vengono prese prima di ricevere delucidazioni in merito allora c’è un problema.. Per quanto mi riguarda, vorrei parlare e confrontarmi con tutti ma su temi culturali ed artistici, gli equilibri della politica devono rimanere estranei agli scopi della Fondazione. Ho vinto un bando pubblico, al momento ancora non sono stato attaccato da nessuno, credo in forza del mio curriculum e della buona fede che anima questa sfida oltre ad un’esperienza quarantennale. Ora bisogna lavorare e ben venga qualsiasi confronto con chiunque a patto che si parli di cultura, con la convinzione che debba rimanere separata dal confronto politico. I nostri amministratori hanno il compito di aiutare l’arte e chi la diffonde mettendo a disposizione le risorse e gli spazi, e questa volta forse potremo riuscirci. Io sono qui per tutti, opposizione e maggioranza. Il nostro Sindaco ha dato il via a questo viaggio impegnativo. tuttavia chiunque in futuro prenderà il suo posto dovrà, come da Statuto, presiedere la Fondazione, farla crescere e prosperare per il bene della città.

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