Ieri mattina si è svolta la commemorazione della strage di Pratolungo, nella ricorrenza del 73esimo anniversario dell’eccidio perpetrato dai nazisti.
di Antonio Della Corte
VELLETRI - I fatti avvennero il 19 febbraio del lontano 1944 e videro la rappresaglia dei nazisti nei confronti di tredici civili. Dopo la cerimonia religiosa presso la parrocchia di S.Maria del Carmine, i partecipanti si sono ritrovati davanti alla stele commemorativa di via Pratolungo. Presenti i gonfaloni dei comuni di Velletri e di Cisterna di Latina, con le relative rappresentanze istituzionali. Per Velletri, ha portato il saluto istituzionale del Sindaco il consigliere Massimo Ciarla, in fascia tricolore, alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Daniele Ognibene, dell'assessore Orlando Pocci, e dell’assessore Giulia Ciafrei, oltre a numerosi consiglieri comunali ed esponenti politici sia veliterni che cisternesi.
Dopo un breve saluto di Valter Fabiani del Comitato Velletri Sud ha avuto luogo la lettura di alcuni brani aventi come tema l’eccidio, tra cui una poesia scritta da Arnaldo Imperiali, figlio di Artemisia Mammucari, una delle vittime della ferocia nazista. Ha preso poi la parola Giuliano Aureli, presidente della sezione veliterna dell’ANPI, ex partigiano e medaglia d’oro per la Resistenza.
Aureli ha sottolineato la necessità di coinvolgere i giovani, per non dimenticare: Pratolungo infatti è una strage “dimenticata” nonostante sia avvenuta prima ancora di quella delle Fosse Ardeatine e che ha visto la morte di gente del popolo, donne, uomini e persino un bambino di soli dodici anni. "Bisogna lottare - ha proseguito Aureli - per salvaguardare la democrazia così dolorosamente conquistata, Non basta difenderla una volta all'anno in occasione dell’anniversario, serve farlo giorno dopo giorno". Dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli i partecipanti hanno sfilato fino al luogo dove avvenne la strage, in aperta campagna e sul greto del torrente, per la deposizione di una corona d’alloro in onore dei martiri. Il tratto finale del cammino, una stradina sterrata e scomoda, non ha permesso ai più anziani di arrivare sul punto dove sorge la lapide a ricordo delle vittime.
A questo proposito, come ha sottolineato anche la figlia di una delle vittime, che aveva solo tre anni quando la barbarie tedesca le portò via per sempre il suo giovane papà, è stato rivolto un accorato appello ai rappresentanti istituzionali, affinché si provveda a sistemare la strada, ancorché privata, in modo da poter permettere il raggiungimento del luogo anche alle persone anziane e con difficoltà motorie. L'appello si è esteso con l'invito a ripulire la lapide-ricordo, in parte rovinata dall’inesorabile trascorrere del tempo. Auspichiamo che per la ricorrenza del prossimo anno questi impedimenti saranno rimossi e che coloro che oggi non hanno potuto raggiungere il luogo, possano essere presenti. Nel frattempo è un dovere di tutti i cittadini di Velletri non dimenticare una strage come quella di Pratolungo, forse troppo a lungo taciuta dalla storiografia.
Aureli ha sottolineato la necessità di coinvolgere i giovani, per non dimenticare: Pratolungo infatti è una strage “dimenticata” nonostante sia avvenuta prima ancora di quella delle Fosse Ardeatine e che ha visto la morte di gente del popolo, donne, uomini e persino un bambino di soli dodici anni. "Bisogna lottare - ha proseguito Aureli - per salvaguardare la democrazia così dolorosamente conquistata, Non basta difenderla una volta all'anno in occasione dell’anniversario, serve farlo giorno dopo giorno". Dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli i partecipanti hanno sfilato fino al luogo dove avvenne la strage, in aperta campagna e sul greto del torrente, per la deposizione di una corona d’alloro in onore dei martiri. Il tratto finale del cammino, una stradina sterrata e scomoda, non ha permesso ai più anziani di arrivare sul punto dove sorge la lapide a ricordo delle vittime.
A questo proposito, come ha sottolineato anche la figlia di una delle vittime, che aveva solo tre anni quando la barbarie tedesca le portò via per sempre il suo giovane papà, è stato rivolto un accorato appello ai rappresentanti istituzionali, affinché si provveda a sistemare la strada, ancorché privata, in modo da poter permettere il raggiungimento del luogo anche alle persone anziane e con difficoltà motorie. L'appello si è esteso con l'invito a ripulire la lapide-ricordo, in parte rovinata dall’inesorabile trascorrere del tempo. Auspichiamo che per la ricorrenza del prossimo anno questi impedimenti saranno rimossi e che coloro che oggi non hanno potuto raggiungere il luogo, possano essere presenti. Nel frattempo è un dovere di tutti i cittadini di Velletri non dimenticare una strage come quella di Pratolungo, forse troppo a lungo taciuta dalla storiografia.