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Appello all'unità del PD, la senatrice Anna Maria Parente: "Restiamo insieme e uniti". Lunedì incontro a Velletri sul Lavoro

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La senatrice Anna Maria Parente, da sempre vicina alle realtà territoriali e a Velletri in particolar modo, lancia un appello all’unità del PD. In un periodo di forte dibattito all’interno dei democratici, infatti, il rischio di scissione ha indotto vari parlamentari a richiamare una unità che non va perduta per non snaturare le motivazioni stesse per cui è nata la forza politica dem. 

La questione è al centro della discussione anche a Velletri, dove il PD è espressione di maggioranza della Giunta Comunale. In un’intervista rilasciata in esclusiva alla nostra Redazione, la senatrice Parente spiega i motivi per cui si è fatta portavoce di un monito determinato finalizzato a non dividere il PD, anche da promotrice di uno specifico appello delle donne, senatrici e parlamentari, che ha già all’attivo numerosi firmatari Anna Maria Parente sarà a Velletri nei prossimi giorni e ha battuto molto sul tasto della vicinanza al territorio. Ecco le sue risposte riguardo la situazione politica nazionale. 


Senatrice Parente, negli ultimi giorni si è aperto un grande periodo di riflessione all’interno del PD. Il rischio di scissione che state cercando di combattere è scongiurabile? 

Noi stiamo cercando di fare tutto il possibile per evitare la scissione, purtroppo la situazione è complessa, ma l’auspicio è che si apra un dialogo e che il partito non si divida. Dobbiamo ricordare con quanta fatica abbiamo costruito il PD in Italia, una forza politica che è nata proprio per raccogliere le speranze dei cittadini e delle cittadine come asse portante della scena politica nazionale. 

Una eventuale scissione, a livello di equilibri politici, cosa comporterebbe? 

Il PD diviso significherebbe mettere a rischio la democrazia stessa, nonché la tutela dei cittadini. Noi abbiamo il dovere di combattere il populismo, di fare proposte fattive, ma la vera forza del partito è l’unità. Ecco perché non è ammissibile una scissione. 

Come valuta il passaggio dal Governo Renzi al Governo Gentiloni, e soprattutto a suo avviso qual è il ruolo del PD, come partito di maggioranza e che esprime il premier, in questo momento cruciale per la nazione? 

Io credo che il Governo Gentiloni abbia una grande missione da compiere, che è quella di attuare le riforme alle quali si è lavorato alacremente con il Governo Renzi. Penso al “Dopo di noi”, alle leggi sul Terzo Settore, al Jobs Act. Sono tutti provvedimenti importantissimi. Da capogruppo PD nella Commissione Lavoro, inoltre, penso che queste leggi solo se attuate potranno essere comprese. Gentiloni ha il compito di mettere in pratica le riforme e fare in modo che arrivino direttamente ai cittadini. Approvare una legge in Parlamento è solo un primo passaggio, quindi questo Governo deve avere il tempo e la forza di attuare le riforme proposte. 

Una delle osservazioni più forti che arrivano dal fronte critico del PD è quella della distanza dal territorio. Pensate che sia una critica fondata? 

Io penso che sia indispensabile ricostruire il PD proprio dal territorio, anche per veicolare le riforme occorre il contatto con la gente, con la base, con i circoli. Lunedì sarò a Velletri per parlare con i giovani su come si crea lavoro, analizzeremo il Jobs Act, e ci soffermeremo su tanti altri argomenti. Bisogna stare sul territorio ma per farlo occorre un partito autorevole e forte. Io sono sempre pronta a recepire le istanze del territorio, dovremmo farlo tutti. Il parlamentare, a mio modo di vedere, ha il dovere di far capire come si attuano le leggi sul territorio: servono prima l’informazione, poi la realizzazione. 

Il suo appello delle donne a restare uniti cosa vuole esprimere, anche alla Direzione e ai vertici nazionali del PD? 

Mi sono fatta promotrice di un appello all'unità proprio per le motivazioni che credo di aver spiegato. Dobbiamo recuperare lo spirito per cui il PD è nato, e sono orgogliosa del fatto che questo appello abbia già raccolto le adesioni di parlamentari e senatori (sessanta circa), oltre alle tante firme on line (circa 750). Serve unità.

APPELLO DELLE DONNE ALL'UNITA' DEL PARTITO

"Siamo donne del Pd e assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici. Il passato ci ha insegnato che le divisioni interne hanno sempre portato allo smarrimento dei nostri valori e a pesanti sconfitte, al contrario, i risultati migliori sono arrivati quando abbiamo trovato la forza di dare vita a grandi aggregazioni in grado di mostrare al paese e agli elettori la nostra forza propositiva per la società italiana. Del resto solo un Partito Democratico unito e forte rappresenta lo spazio per continuare il cammino di battaglie e conquiste della libertà femminile. Ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità di tutti, a partire dai leader, per trovare un punto di incontro che vada oltre personalismi e interessi di parte. Chiediamo alle donne e agli uomini del Pd, ai suoi simpatizzanti, al suo popolo di farsi sentire per rilanciare lo spirito costitutivo del Partito Democratico. Il futuro del PD è anche nelle nostre mani. Viva il Partito Democratico, viva l'Italia". E' l'appello lanciato anche con un petizione online (APPELLO DELLE DONNE DEL PD) dalle parlamentari Annamaria Parente, Donella Mattesini, Emilia Grazia De Biasi, Marina Sereni, Marialuisa Gnecchi, Stefania Pezzopane, Erica D'Adda, Rosa Maria Di Giorgi, Magda Angela Zanoni, Angelica Saggese, Nicoletta Favero, Annalisa Silvestro, Elena Ferrara, Rosanna Filippin, Silvana Amati, Daniela Valentini, Venera Padua, Pamela Giacoma Giovanna Orrù, Monica Cirinnà, Maria Spilabotte, Valeria Cardinali, Leana Pignedoli, Emma Fattorini, Maria Teresa Bertuzzi, Manuela Granaiola, Albano Donatella, Flavia Nardelli, Mariapia Garavaglia, Chiara Braga, Raffaella Mariani, Susanna Cenni, Maria Coscia, Giovanna Sanna, Anna Rossomando, Antonella Incerti, Sandra Zampa, Teresa Armato, Chiara Gribaudo, Manuela Ghizzoni, Teresa Piccione, Floriana Casellato, Patrizia Maestri, Silvia Costa, Carla Cantone.

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