Nella settimana dei terremoti, a Velletri si è parlato del perchè avvengono questi episodi sismici e quali sono i rischi e i comportamenti da tenere in caso di allarme.
di Rocco Della Corte
VELLETRI - Nella Sala Parrocchiale di San Salvatore, venerdì pomeriggio scienza e fede si sono incontrati per parlare di un argomento di forte attualità, ovvero il terremoto. Le scosse di giovedì e di domenica hanno allarmato la popolazione, ravvivando la ferita aperta di quanto accaduto ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto lo scorso agosto.
In realtà il nutrito pubblico, che ha occupato le sedie disponibili affollando la Sala, ha potuto comprendere alcune spiegazioni dal punto di vista geologico, oltre che naturalmente apprezzare la collaborazione tra tutti gli enti, religiosi e scientifici, per la prevenzione di danni a persone o cose in caso di sisma. Velletri è zona particolarmente adatta a fenomeni sismici, ma non bisogna allarmarsi troppo. Questo il succo delle dichiarazioni di Fabio Taddei, dottore in scienze geologiche, che ha spiegato come l'attività dei Castelli Romani sia inferiore a quella dell'Appennino Abruzzese od Umbro-Marchigiano. Oltre alle definizioni tecniche di alcune parole molto ascoltate come epicentro, ipocentro, eventi vulcanici o tettonici, Taddei ha parlato della differenza tra le varie faglie, di orogenesi e subduzioni. Un punto interessante è stato quello sulle due scale di misurazione dell'intensità dei terremoti, la Mercalli e la Richter. Argomento che è tornato d'attualità anche nella scossa di domenica, quando ci sono state varie polemiche sui dati dell'entità del sisma, con la cifra che ha oscillato tra 6.1 e 7.2.
Naturalmente di diverso stampo è stato l'intervento dell'altro relatore, il vescovo Monsignor Vincenzo Apicella. Egli, infatti, si è soffermato sull’aspetto umano dei terremoti e sul rapporto della fede e della religione con questi eventi naturali, sia nel passato che al giorno di oggi. Oggi molte cose sono cambiate, come ha notato il Vescovo, e mentre prima ogni terremoto veniva etichettato come una punizione divina, oggi ci sono delle spiegazioni scientifiche. La scienza studia i fenomeni sismici e la Chiesa, pur essendo consapevole che tutto ciò faccia parte di un disegno del Creatore, non può che sostenere la ricerca e affidarsi ai geologi e agli esperti per cercare di limitare i danni e salvare quante più vite umane possibile. In sintesi, molto soddisfatti sia i presenti che i relatori, grazie anche alla grande organizzazione del Gruppo Insieme di Antonio Liberati, vero deus ex machina di quest'iniziativa, utile ancora di più in un momento delicato come quello di questi giorni.
Naturalmente di diverso stampo è stato l'intervento dell'altro relatore, il vescovo Monsignor Vincenzo Apicella. Egli, infatti, si è soffermato sull’aspetto umano dei terremoti e sul rapporto della fede e della religione con questi eventi naturali, sia nel passato che al giorno di oggi. Oggi molte cose sono cambiate, come ha notato il Vescovo, e mentre prima ogni terremoto veniva etichettato come una punizione divina, oggi ci sono delle spiegazioni scientifiche. La scienza studia i fenomeni sismici e la Chiesa, pur essendo consapevole che tutto ciò faccia parte di un disegno del Creatore, non può che sostenere la ricerca e affidarsi ai geologi e agli esperti per cercare di limitare i danni e salvare quante più vite umane possibile. In sintesi, molto soddisfatti sia i presenti che i relatori, grazie anche alla grande organizzazione del Gruppo Insieme di Antonio Liberati, vero deus ex machina di quest'iniziativa, utile ancora di più in un momento delicato come quello di questi giorni.