Nel dibattito referendario per il Sì una posizione convintamente favorevole è quella del segretario cittadino Gianfranco Cestrilli, responsabile di uno dei tre comitati a sostegno della riforma.
Sempre attento alla scena politica nazionale e molto attivo nel confronto, il segretario ha risposto ad alcune domande che gli sono state poste e spiega i motivi per cui il 4 dicembre, a suo avviso, occorrerà barrare la casella del Sì. Ecco cosa ha detto.
Segretario Cestrilli, perchè bisogna votare Sì? Cosa si cambia dando parere positivo al quesito referendario?
Perché votare Sì? Risponderei sinteticamente in questo modo: per avere governi più stabili e più responsabili; per avere rapporti più chiari tra Stato e Regioni; per avere qualche strumento in più di democrazia diretta; per avere una riduzione dei costi della politica Cosa cambia dando parere favorevolmente al quesito? Non più lo stesso lavoro tra Camera e Senato; meno burocrazia, semplificazione del processo legislativo; meno contenzioso tra Stato e Regioni; eliminazione del CNEL divenuto un postificio; eliminazione degli stipendi di 315 senatori; eliminazione del finanziamento ai gruppi consiliari regionali; riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali che verranno equiparati a quello dei sindaci dei capoluoghi di provincia.
A Velletri come è organizzato il Comitato per il Sì? Quali sono i messaggi che state dando ai cittadini?
A Velletri sono nati spontaneamente dei comitati, oltre quello che rappresenta il sottoscritto, che raccolgono autonomamente le adesioni. Quello che di cui io sono Presidente ha sede in Via Guido Nati (presso la sede del PD, ndr) ed è aperto tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20 per raccogliere le adesioni.
Quanto e perchè è importante per il destino politico e non solo dell'Italia che il referendum passi?
Il mondo ci guarda e per un paese come il nostro che ha bisogno del mondo per il suo enorme debito pubblico è una occasione da non perdere. La vittoria del Sì sarebbe un formidabile segnale per far capire al mondo intero, e non solo ai mercati finanziari, che questo paese oltre ad avere una grande voglia di futuro è consapevole che istituzioni solide e efficienti rappresentano la premessa indispensabile per affrontare le sfide quotidiane che l'Europa e il mondo ci mettono davanti.
Intervista a cura di Rocco Della Corte
Sempre attento alla scena politica nazionale e molto attivo nel confronto, il segretario ha risposto ad alcune domande che gli sono state poste e spiega i motivi per cui il 4 dicembre, a suo avviso, occorrerà barrare la casella del Sì. Ecco cosa ha detto.
Segretario Cestrilli, perchè bisogna votare Sì? Cosa si cambia dando parere positivo al quesito referendario?
Perché votare Sì? Risponderei sinteticamente in questo modo: per avere governi più stabili e più responsabili; per avere rapporti più chiari tra Stato e Regioni; per avere qualche strumento in più di democrazia diretta; per avere una riduzione dei costi della politica Cosa cambia dando parere favorevolmente al quesito? Non più lo stesso lavoro tra Camera e Senato; meno burocrazia, semplificazione del processo legislativo; meno contenzioso tra Stato e Regioni; eliminazione del CNEL divenuto un postificio; eliminazione degli stipendi di 315 senatori; eliminazione del finanziamento ai gruppi consiliari regionali; riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali che verranno equiparati a quello dei sindaci dei capoluoghi di provincia.
A Velletri come è organizzato il Comitato per il Sì? Quali sono i messaggi che state dando ai cittadini?
A Velletri sono nati spontaneamente dei comitati, oltre quello che rappresenta il sottoscritto, che raccolgono autonomamente le adesioni. Quello che di cui io sono Presidente ha sede in Via Guido Nati (presso la sede del PD, ndr) ed è aperto tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20 per raccogliere le adesioni.
Quanto e perchè è importante per il destino politico e non solo dell'Italia che il referendum passi?
Il mondo ci guarda e per un paese come il nostro che ha bisogno del mondo per il suo enorme debito pubblico è una occasione da non perdere. La vittoria del Sì sarebbe un formidabile segnale per far capire al mondo intero, e non solo ai mercati finanziari, che questo paese oltre ad avere una grande voglia di futuro è consapevole che istituzioni solide e efficienti rappresentano la premessa indispensabile per affrontare le sfide quotidiane che l'Europa e il mondo ci mettono davanti.
Intervista a cura di Rocco Della Corte