Una festa importante e particolarmente sentita si avvia ad animare il centro storico, tra le numerose attrazioni eno-gastronomiche, gli stand e le iniziative che occuperanno l'intero week end.
La due giorni dell'Uva e dei Vini di Velletri, giunta all'86esima edizione, si presenta con tante novità e con l'intento di valorizzare l'arte, la cultura ed ovviamente il vino. L'assessore Orlando Pocci, alla vigilia dell'inizio dei festeggiamenti, traccia un primo bilancio del lavoro svolto e invita tutti a visitare Velletri ed apprezzarne le bellezze culinarie e culturali. Ecco cosa ha dichiarato.
Assessore Orlando Pocci, la Festa dell'Uva e dei Vini di Velletri è ormai giunta alla sua 86esima edizione. Ci saranno novità rispetto al passato (e se sì quali)? Soprattutto, questa festa tanto attesa quale aspettative porta con sè per voi organizzatori ed amministratori?
La festa dell'uva, un pò come tutti gli anni, rispetta la tradizione della sagra popolare. All'inizio ho provato a dare un taglio diverso, cercando di valorizzare di più l'uva e il vino, ma qualcuno mi disse a suo tempo che non sarei riuscito a cambiare i connotati della festa. Questo perchè la festa assume l'aspetto di sagra, poichè i velletrani e i turisti vogliono questo tipo di festa. Che cosa abbiamo fatto per cercare di valorizzare? Abbiamo introdotto degli eventi, come ad esempio 'Aspettando la festa dell'uva' che si è svolto domenica passata, alla Cantina Sperimentale, per cercare di presentare i nostri prodotti in maniera totalmente diversa. Colgo anche l'occasione per ringraziare tutti i ragazzi che hanno dato una mano e hanno collaborato in maniera fattiva facendo riuscire bene l'evento. Sabato e domenica scorsi c'è stata l'espressione della qualità dei prodotti agricoli veliterni: abbiamo fatto emergere la qualità del vino, dato spazio alle varie realtà veliterne che comunque sia assumono un aspetto caratteristico. Adesso dobbiamo pensare che il 24 e 25 settembre la festa dell'uva sarà momento goliardico, tanto che nello slogan c'è scritto "musica ballo e tanto divertimento". L'obiettivo è pensare ad appuntamenti come quello della Cantina Sperimentale fatti più volte a cadenza regolare durante l'anno per arrivare alla festa dell'uva, in modo tale da valorizzare veramente i vini di Velletri che credo lo meritino. Tante realtà stanno crescendo, abbiamo tante aziende che imbottigliano vini. Ciò che voglio fare è sicuramente creare più eventi che vadano da inizio anno per arrivare all'ultima settimana di settembre proprio per valorizzare le cantine e i vini. E' l'obiettivo che mi sono posto dopo tre anni di esperienza, consapevole che la festa dell'uva è la festa del popolo per divertirsi, bere, e sentire la musica vivendo la città.
Il programma della Festa è stato pubblicato sul sito ufficiale del Comune soltanto cinque giorni prima dall'inizio dell'evento. Ciò ha scaturito anche critiche da parte dei cittadini. Quali sono state le difficoltà per realizzare il programma facendo collimare tutte le proposte e le realtà del territorio in un unico cartellone?
Il ritardo del programma è dovuto alle risorse finanziarie. Fino all'ultimo momento, purtroppo, non sappiamo mai quante risorse possiamo spendere. Noi vorremmo investire tanto ma ogni anno dobbiamo fare i conti con le difficoltà economiche presenti all'interno delle amministrazioni comunali e regionali. I vari contributi non arrivano, rispetto ad una determinata richiesta il più delle volte arriva molto meno, e così non si può programmare in anticipo. Io credo che per fare una cosa fatta bene ci voglia una certa cifra, ma di solito riusciamo ad investire appena la metà di ciò che servirebbe. Devo dire, è giusto sottolinearlo, che la festa dell'uva si fa anche grazie a tutti quelli che collaborano con eventi spesso realizzati con cifre irrisorie se non nulle, gratis, facendo prevalere la voglia e la volontà. Se dovessimo valutare il lavoro delle persone per il loro valore non riusciremmo a fare niente.
L'uva e i vini sono caratteristici di Velletri, ma già da qualche anno la città ha perso gli stabilimenti della COPROVI. Come ha reagito l'economia e la produzione di vino a questa perdita?
Pensare di tornare indietro è difficile. Il COPROVI come ai tempi della sua fioritura, quando il 93-94% delle uve di Velletri conferivano in un unico soggetto, oggi è impossibile. Tuttavia il COPROVI è riuscito con un'azione di marketing a mantenere quei nomi che lo caratterizzavano, e che si ritrovano nella Veliterna Vini, operante sul territorio ed invitata a partecipare alla festa dell'uva per far rimanere viva la storia. Anche quest'anno sarà una delle cantine presenti: questi marchi non si devono perdere, sarebbe un danno per la città. Riguardo la reazione, credo che la COPROVI non abbia influenzato la città. Certo nei primi anni c'è stato un momento di sbando perchè tanti produttori non sapevano cosa fare con l'uva. Adesso tuttavia c'è stato un assestamento, sono cresciute varie cantine private ed è cresciuto chi raccoglie le uve. Io vedo in modo positivo la nascita nelle aziende agricole del proprio marchio: tante aziende agricole veliterne hanno investito in proprio, creato il marchio, l'impianto di imbottigliamento. Questa è stata una cosa in più, siamo passati da un marchio solo monopolizzato a più marchi e con più caratteristiche. Noi siamo abituati ad assaggiare vini come fossero coca cola, cercando sempre lo stesso prodotto, con lo stesso sapore. E' una cosa falsa, la realtà è diversa. Io vengo da una famiglia di contadini e posso dire che quando con mio padre e mio nonno assaggiavo i vini ogni botte, pur provenendo dalla stessa azienda agricola, e dalla stessa lavorazione, aveva un sapore e una caratteristica diversa. I vini uguali per annate credo abbiano un pò troppa chimica e dobbiamo evitarla tornando, per quanto possibile, al biologico. Anche questa cosa può aiutare a valorizzare.
Che invito farebbe l'assessore Orlando Pocci alle Cantine?
Alle Cantine dico: avete investito tanto e il momento è difficile, il mercato e la crisi non aiutano e questo è noto. Dobbiamo però dare uno slancio maggiore e l'amministrazione è pronta ad aiutarvi,. Il consiglio è quello di investire in cantine più belle, che possano essere visitabili magari con visite guidate alle varie cantine. Noi abbiamo i vini ma non ci sono sempre le cantine adatte ad accogliere turisti. Dovremmo invece seguire il modello della Toscana. Ad eccezione di qualcuno al momento non ci sono le condizioni e dobbiamo quindi lavorare di più per creare l'immagine e l'ambiente idoneo affinchè il turismo enogastronomico si possa sviluppare attraverso la riqualificazione urbana delle nostre cantine. I presupposti di legge e di contributi ci sono, serve un pò di impegno.
E' quindi possibile, in un prossimo futuro, dare slancio anche al turismo enogastronomico a Velletri. Ma cosa occorre dire ai Castelli Romani in un eventuale invito a visitare la Festa dell'Uva 2016?
Offriremo tanto divertimento in un momento così strano della nostra vita. Due giorni a velletri alla riscoperta dei siti storici riqualificati, come il Convento del Carmine, le Stimmate e Villa Bernabei saranno di sicuro ben spesi. Io faccio un invito ai Castelli: imitateci, la festa dell'uva di Velletri non è seconda a nessuno come diceva Maurizio Fantozzi relativamente al pane. La nostra festa coinvolge tutta la città, gli operatori e le attività. Ogni attività della nostra città avrà un ritorno economico favorevole, ed è proprio per questo - a differenza di quanto accade in altre realtà - non abbiamo loalizzato la festa in un punto esterno ma in tutto il centro. Visitate dunque, Velletri e godetevi queste due giornate.
Intervista a cura di Rocco Della Corte