Sono 9313 i metri della via Appia Antica che si snodano sul territorio di Velletri, oggetto di un ambizioso e atteso progetto del Gruppo Archeologico Veliterno (Gav) presentato all’amministrazione comunale lo scorso 11 agosto e da illustrare alla cittadinanza in una conferenza pubblica prevista a inizio ottobre, aperta anche agli altri Comuni.
I finanziamenti, provenienti dal Ministero e da fondi europei, che ammontano a circa 20 milioni di euro, saranno suddivisi per la valorizzazione dei tre cammini costituenti le principali nervature della rete viaria italiana con valore storico, ovvero la via Francigena, i cammini religiosi di san Francesco e Santa Scolastica e la via Appia.
Espressamente richiesta del Comune, grazie all’interessamento del vicesindaco Marcello Pontecorvi, la relazione redatta dai membri del Gav consta di un rapporto di trenta pagine, fondato su una progettazione del recupero complessivo dell’area e una valutazione realistica degli interventi indispensabili per riportare il sito itinerante alla sua antica vivibilità. Sara Di Luzio, Enrico Mandrelli, Guido Giani, Enza Melucci, Simone Mammucari e Ciro Oliviero Gravier – membri dell’apposita Commissione Appia Antica - ciascuno mettendo in campo le proprie competenze, hanno percorso a piedi, nei due mesi passati a lavorare sul progetto, l’intero tratto veliterno della regina viarum, per comprendere i metodi più efficaci di conversione atti a trasformare quella che attualmente è una strada di transito, resa di frequente irriconoscibile da maldestri tentativi di asfaltatura e di spoliazione, nel parco archeologico – naturale più grande di Velletri.
Compreso tra il confine con Genzano e Le Castella, frazione di Cisterna, il percorso veliterno dovrà essere fruibile per tutti, ai pedoni e ai ciclisti, e soprattutto per i disabili e i più piccoli, e raggiungibile facilmente anche con le navette gratuite. Indispensabili saranno la costruzione di due ponti in legno, per rendere integralmente percorribile il cammino, e la previsione di aree di sosta, bagni, fontanelle e punti ristoro. Tuttavia, oltre a riportare in luce le basole levigate, il progetto è teso soprattutto a ricreare su questo sito diffuso l’atmosfera che un tempo pervadeva la strada voluta dal console Appio Claudio Cieco. Eventi periodici sistematici, anche in coincidenza con le manifestazioni annuali della città castellana, faranno rivivere il passato, con camminate e visite guidate, attraverso rappresentazioni in costume e la riproposizione delle cerimonie religiose che si svolgevano in questi luoghi. Interessante è la proposta di ricreare il rito della mutatio ad sponsas, che avveniva il giorno prima del matrimonio, con processioni che portavano le future spose a offrire libagioni a Diana e Apollo, nel tempio individuato nella località Soleluna, che prende il nome dai due fratelli divini. Nelle intenzioni del Gav il progetto che insiste sul percorso della via Appia costituisce il punto di partenza per ulteriori scavi: durante le ricognizioni, infatti, è emersa la necessità di ricostruire l’intero asse stradale romano, comprensivo delle strade perpendicolari all’Appia, che porterebbe anche a una valorizzazione della via Mactorina, l’antico legante tra Preneste e Satricum, le odierne Palestrina e Satrico, quest’ultima compresa nel territorio comunale di Latina.
Evidenti anche gli indizi della centuriazione romana, i cui primi segni risalgono al IV secolo a.C., con una divisione in particelle destinate ai coloni romani spesso coincidente con le moderne divisioni catastali. Il progetto del Gav si presenta con un programma a tutto tondo, attento alle esigenze hic et nunc di una riconsegna in tempi brevi di un patrimonio troppo a lungo espropriato e al mantenimento futuro del sito, dissolvendo le preoccupazioni sulla manutenzione manifestate dal sindaco Servadio. Molto presto, secondo i migliori auspici entro il 2017, l’Appia Antica si presenterà in una nuova veste: pellegrini in abiti moderni calcheranno i vari strata della via che ancora conserva il ricordo del passaggio di San Paolo, incontratosi nel sito delle Tres tabernas con un folto gruppo di cristiani provenienti da Roma e da Velletri, e del corpo morto dell’imperatore Augusto di passaggio, nel percorso da Nola all’Urbe, alla stazione di Bovillae, a contatto per l’ultima volta con il suolo di origine. La realizzazione del Parco dell’Appia Antica si configura come un’opportunità turistica ed economica impareggiabile per il territorio, alla riscoperta di un’identità culturale spesso nascosta e sconosciuta, riproposta da un gruppo attivo e unito di amanti della città e della storia di Velletri.
Compreso tra il confine con Genzano e Le Castella, frazione di Cisterna, il percorso veliterno dovrà essere fruibile per tutti, ai pedoni e ai ciclisti, e soprattutto per i disabili e i più piccoli, e raggiungibile facilmente anche con le navette gratuite. Indispensabili saranno la costruzione di due ponti in legno, per rendere integralmente percorribile il cammino, e la previsione di aree di sosta, bagni, fontanelle e punti ristoro. Tuttavia, oltre a riportare in luce le basole levigate, il progetto è teso soprattutto a ricreare su questo sito diffuso l’atmosfera che un tempo pervadeva la strada voluta dal console Appio Claudio Cieco. Eventi periodici sistematici, anche in coincidenza con le manifestazioni annuali della città castellana, faranno rivivere il passato, con camminate e visite guidate, attraverso rappresentazioni in costume e la riproposizione delle cerimonie religiose che si svolgevano in questi luoghi. Interessante è la proposta di ricreare il rito della mutatio ad sponsas, che avveniva il giorno prima del matrimonio, con processioni che portavano le future spose a offrire libagioni a Diana e Apollo, nel tempio individuato nella località Soleluna, che prende il nome dai due fratelli divini. Nelle intenzioni del Gav il progetto che insiste sul percorso della via Appia costituisce il punto di partenza per ulteriori scavi: durante le ricognizioni, infatti, è emersa la necessità di ricostruire l’intero asse stradale romano, comprensivo delle strade perpendicolari all’Appia, che porterebbe anche a una valorizzazione della via Mactorina, l’antico legante tra Preneste e Satricum, le odierne Palestrina e Satrico, quest’ultima compresa nel territorio comunale di Latina.
Evidenti anche gli indizi della centuriazione romana, i cui primi segni risalgono al IV secolo a.C., con una divisione in particelle destinate ai coloni romani spesso coincidente con le moderne divisioni catastali. Il progetto del Gav si presenta con un programma a tutto tondo, attento alle esigenze hic et nunc di una riconsegna in tempi brevi di un patrimonio troppo a lungo espropriato e al mantenimento futuro del sito, dissolvendo le preoccupazioni sulla manutenzione manifestate dal sindaco Servadio. Molto presto, secondo i migliori auspici entro il 2017, l’Appia Antica si presenterà in una nuova veste: pellegrini in abiti moderni calcheranno i vari strata della via che ancora conserva il ricordo del passaggio di San Paolo, incontratosi nel sito delle Tres tabernas con un folto gruppo di cristiani provenienti da Roma e da Velletri, e del corpo morto dell’imperatore Augusto di passaggio, nel percorso da Nola all’Urbe, alla stazione di Bovillae, a contatto per l’ultima volta con il suolo di origine. La realizzazione del Parco dell’Appia Antica si configura come un’opportunità turistica ed economica impareggiabile per il territorio, alla riscoperta di un’identità culturale spesso nascosta e sconosciuta, riproposta da un gruppo attivo e unito di amanti della città e della storia di Velletri.
Valentina Leone
(Testo e Immagini)