Cittadini ed operatori sanitari lamentano gravi carenze nel Polo Ospedaliero di Velletri, per questo il 15 luglio il consigliere comunale Paolo Trenta e la senatrice Elena Fattori si sono recati presso l’ospedale Paolo Colombo per fare visita al direttore sanitario.
Attualmente il PO di Velletri ha una carenza di posti letto rispetto alle esigenze dell’utenza che si rivolge al pronto soccorso. La spending review del 2007 che prevedeva una ottimizzazione per la spesa della sanità pubblica, è stata attivata solo in parte cioè si sono impegnati a ridurre i posti letto senza attivare l’assistenza domiciliare in collaborazione con il medico di famiglia , il che avrebbe evitato i ricoveri incongrui in pronto soccorso.
Dal 1 luglio inoltre sono stati accorpati i reparti di ortopedia e chirurgia e spostata medicina presso ortopedia per consentire alcune opere di ristrutturazione, con conseguente riduzione di ulteriori 16 posti letto. "Abbiamo chiesto lumi al dottor Angeletti - scrivono i pentastellati - il quale ha tenuto a rassicurare su una situazione sempre sotto controllo, senza nascondere le difficoltà e le numerose esigenze a cui non si può far fronte per mancanza di risorse e di personale. L’ospedale aveva iniziato una serie di ristrutturazioni e progetti a causa della messa a norma ed in sicurezza pretesa dai VVFF negli anni passati, ma questi non hanno più avuto sviluppo per una stasi ed una compressione che ha colpito tutti gli ospedali del Lazio. Fulcro di questa crisi degli ospedali dei castelli sembra derivare dalla prossima apertura dell’Ospedale dei Castelli ad Ariccia, che dovrà essere il fiore all’occhiello della ASL RM6, che anche se prende Velletri marginalmente, comporta un blocco degli investimenti in tutte le altre strutture. Nonostante ciò sembra però ignoto il destino delle strutture periferiche all’ospedale dei castelli che vivono in un limbo senza alcuna programmazione di ristrutturazione per il futuro. Tutta questa disattenzione ha la conseguenza (voluta?) di dirottare gli utenti sempre di più verso la sanità privata".