E siamo arrivati a sabato 30: in mattinata, dopo colazione, esco per le strade di Cienfuegos. L'albergo dove alloggio si trova proprio alle spalle della più grande piazza della città; è già da un pò che sento voci e musica, arrivo in piazza e trovo una grande animazione.
Il palazzo sede del Consiglio provinciale è aperto e ne approfitto per visitarlo, ma mi concedono solamente il piano terra. Non si può salire ai piani superiori dove c'è la sala in cui appunto il Consiglio provinciale si riunisce, perchè oggi è festa ed è ufficialmente chiuso.
Così esco e ritorno in piazza, insieme ad Angelo, e ci troviamo ad assistere ad una cerimonia, la celebrazione di un avvenimento che non conoscevamo. Infatti si sta celebrando l'anniversario della fondazione della città, sorta esattamente il 17 aprile del 1817, e in piazza al termine di oltre una settimana di celebrazioni c'è tutto il popolo e molte autorità tra cui il presidente della provincia. E' una festa molto partecipata, nonostante il caldo sia già abbastanza forte, almeno per noi. Noto, come sempre, l'allegria e la compostezza di questo popolo e nel contempo la fierezza e il senso di appartenenza e mi ricordo le parole che mi disse alcuni anni fa Victor Hugo Lores, direttore del museo della marcia del popolo combattente de L'Avana: "per 40 anni abbiamo costruito il socialismo, oggi siamo un popolo sano, fiero, unito e colto". Il tutto si conclude poi in una grande festa dove musica e balli la fanno da padrone e anche noi veniamo coinvolti nostro malgrado. Mi ricordo che devo telefonare ad Aleida, che ci ha promesso che ci farà visitare il Centro Studi che porta il nome di suo padre. Mi reco in un posto telefonico pubblico e non riuscendo a chiamare, l'impiegata si offre di comporre lei il numero, gli porgo un foglietto con il numero e il nome della persona, chiamo, ma mi risponde la figlia di Aleida, dicendomi che sua mamma non è in casa e che se chiamo stasera dopo le 21,00 la troverò sicuramente. Ringrazio la ragazza e quando esco dalla cabina per chiedere di pagare la telefonata, l'impiegata, stupendomi, mi dice che è gratis. Ho voluto raccontare questo episodio, che mi è rimasto impresso e che forse testimonia, in qualche modo l'affetto che i cubani hanno, ancora oggi per la figura del Che. Intanto nel tardo pomeriggio ripartiamo per la capitale. Domani è il 1° maggio, festa dei lavoratori, e vogliamo essere presenti alla grande manifestazione in plaza de la Revoluciòn . Dopo cena telefono ad Aleida e ci si mette d'accordo, il 2 mattina alle 10,00 ci aspetterà al Centro Studi Ernesto Guevara a L'Avana e avremo l'opportunità di visitarlo avendo in lei una guida d'eccezione.
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Velletri